Il caso Ilva oggi, nel tardo pomeriggio, viene affrontato a Palazzo Chigi nel confronto tra i segretari generali dei sindacati metalmeccanici Marco Bentivogli della Fim Cisl, Maurizio Landini della Fiom Cgil e Rocco Palombella della Uilm e il premier Paolo Gentiloni. A Taranto, invece, si parla di Ilva sul piano giudiziario con l'udienza in Corte d'Assise per il patteggiamento delle società Ilva in amministrazione straordinaria e Riva Forni Elettrici. Atteso poi il verdetto di appello, che potrebbe arrivare a momenti, per le morti dovute all'amianto, vittime, anni addietro, gli operai dell'acciaieria di Taranto a causa dell'esposizione prolungata. Il confronto a Palazzo Chigi arriva con le richieste dei sindacati al Governo di chiarire la linea su Ilva dopo il decreto di aggiudicazione ad Am Investco Italy (Arcelor Mittal-Marcegaglia) arrivato ad inizio di settimana dal ministro Carlo Calenda, del Mise, a seguito della gara esperita mei mesi scorsi. Am Investco Italy ha battuto il gruppo concorrente, AcciaItalia, sul piano dell'offerta. No agli esuberi, quattromila quelli ora previsti, bonifica ambientale, investimenti industriali: sono i punti che oggi i sindacati metalmeccanici esporranno al premier. Il Governo, da parte sua, negli ultimi giorni ha lanciato più di un messaggio rassicurante ai sindacati (con i ministri Calenda e De Vincenti, ma anche con Pinotti e Martina) dichiarando che nessun lavoratore verrà licenziato da Ilva e che rispetto all'offerta iniziale, Am Investco Italy occuperà subito, dall'anno prossimo e per tutta la vigenza del piano sino al 2024, 10mila unità e quindi con un aumento dei numeri prospettati. Numeri che adesso i sindacati vogliono che siano ulteriormente migliorati sia nella negoziazione che i commissari Ilva avranno con l'acquirente, che nella trattativa sindacale. Sul piano giudiziario, invece, oggi a Taranto, dinanzi ad un nuovo collegio della Corte d'Assise, si svolgerà l'udienza sui patteggiamenti delle società Ilva e Riva Forni Elettrici. La prima in amministrazione straordinaria e in gestione commissariale, la seconda del gruppo Riva.