Una nuova tornata di incontri per uscire da uno stallo che al momento non sembra facilmente superabile. Sindacati e Am Investco, la cordata guidata da ArcelorMittal, si sono lasciati così ieri al termine dell’ennesimo faccia a faccia sull’Ilva. Il nuovo calendario dovrebbe essere stilato al massimo entro domani. ”C’è la disponibilità a valutare le nostre osservazioni su livelli occupazionale, salariali, piano ambientale ed investimenti - ricostruisce il segretario della Fim di Taranto Valerio D’Alò - Da questo punto di vista il lavoro fatto nelle ultime settimane è tornato utile perché ha dimostrato all’azienda che il nostro punto di vista si fonda su elementi solidi, in alcuni casi più solidi di quelli a sua disposizione”.
Nel merito le posizioni restano però cristallizzate. Fim, Fiom e Uilm chiedono di sciogliere i nodi relativi agli investimenti industriali e ambientali e alla tutela dell'occupazione. Am Investco, la cordata di cui è leader ArcelorMittal, intende assumere solo 10mila dei 14.200. Gli altri 4mila sarebbero esuberi, che rimarrebbero in carico all'amministrazione straordinaria per essere reimpiegati nella bonifica gestita dai commissari. I sindacati chiedono invece che tutto il personale Ilva sia assunto da Am Investco con un programma graduale sino al 2023, anno in cui Am Investco dovra' completare gli investimenti ambientali e industriali previsti dai piani presentati nell'offerta di acquisizione. In sostanza, i sindacati chiedono che Mittal assuma adesso i lavoratori di cui ha bisogno e poi incrementi la quota man mano che la produzione di acciaio salirà e gli investimenti andranno a regime.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid )