Che di fronte alla crisi si debba rispondere con l’innovazione, la formazione e lo sviluppo nelle imprese ne è convinto il segretario generale della Fim Romagna Fabio Gioli, per il quale “questo sarà possibile attraverso la contrattazione sia territoriale per filiera che aziendale, intercettando strumenti di supporto all’innovazione delle imprese del territorio oltre che alla riqualificazione delle professionalità dei lavoratori attraverso l’utilizzo di Fondi pubblici e privati”.
Un passaggio fondamentale per il segretario “per affrontare le sfide attuali e future, come la forte accelerazione tecnologica che è certamente positiva ma che non deve creare problemi di occupazione. Siamo convinti come Fim che è proprio attraverso il dialogo tra i vari attori che è possibile creare innovazione. Lo sviluppo delle aziende deve corrispondere ad uno sviluppo delle competenze dei lavoratori e degli imprenditori”.
Iniziativa importante quella messa in campo dalla Fim Romagna a Cesenatico dal titolo “ Romagna Metalmeccanica, transizioni e lavoro sostenibile”anche perchè in Romagna la meccanica rappresenta il 2% del totale delle aziende, con una dimensione media di 15 addetti, tendenzialmente in aumento. Dai dati presentati da Presentanti da Lorenzo Ciapetti, direttore del centro ricerche Antares, dal 2012 al 2019 pur restando invariato il numero di aziende totali è infatti aumentato il numero di lavoratori impegnati nei settori della meccanica. Le imprese hanno sostanzialmente tenuto il colpo della crisi pandemica, anche se i prossimi mesi saranno fondamentali per analizzare i reali effetti della crisi, alla quale si aggiunge la mancanza di materie prime e i costi energetici.
La provincia di Forli-Cesena è quella che ha il più alto numeri di aziende meccaniche. Nel 2019 erano infatti 886, di cui 480 specializzate nella creazione di prodotti in metallo e 207 nella fabbricazione di macchinari. A seguire Ravenna con 778 (411 nella produzione metallica e 223 in quella di macchinari). La provincia di Rimini è al terzo posto con 662 aziende metalmeccaniche.
“Siamo in una fase di grandi cambiamenti all’interno delle imprese nel settore metalmeccanico - conclude il segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli - e nel mondo industriale più in generale. Diventa quindi importantissimo fare un grande investimento sulla formazione e mettere in campo politiche attive del lavoro che ci consentano soprattutto di gestire la fase di transizione con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno”.
Sara Martano