I sindacati di categoria del trasporto aereo dovrebbero incontrare, l'11 ottobre prossimo, il fondo Usa Certares sul dossier Ita Airways. Una convocazione formale di Certares, precisano però fonti sindacali, non è comunque ancora arrivata. Dopo le organizzazioni di categoria Certares dovrebbe incontrare anche l'Enac, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, e l'Autorità dei Trasporti. Un incontro - sollecitano i sindacati - sarebbe quanto mai auspicabile per discutere il nuovo piano industriale e valutare "gli effetti che gli investimenti previsti avranno sulla crescita e sviluppo della flotta, sul network, sulle condizioni di ingresso nell'alleanza Skyteam, sui livelli occupazionali attuali e futuri, e, infine, per individuare ed attuare urgentemente le indispensabili evoluzioni dei contratti di lavoro legati alla chiusura della fase di startup".
Su quest'ultimo punto, in particolare, nei giorni scorsi i sindacati hanno chiesto a Ita l'avvio di un confronto per il miglioramento delle condizioni di lavoro e salariali, dopo i "sacrifici" con i quali i lavoratori hanno supportato la fase di start up di Ita.
Un comandante di Ita Airways lavora - diciamo - 18 giorni nell'arco di un mese. Guida l'aereo per 70 ore complessive, in giro per il mondo. E lo fa con sicurezza potendo contare su un'anzianità di volo di 15 anni.
Alla fine del mese, questo comandante esperto ed affidabile troverà in busta paga una cifra non disprezzabile, visti i tempi: 6500 euro lordi.
Eppure i comandanti di Ryanair, EasyJet o Vueling - con la stessa anzianità di carriera, dopo gli stessi giorni e le stesse ore di lavoro - potranno contare su uno stipendio molto più alto: superiore agli 11 mila 500 euro per Ryanair, ad esempio, e ai 15 mila per EasyJet.
I sindacati chiederanno di sanare questa anomalia, che riguarda anche i piloti semplici (che non sono ancora comandanti) ed in generale tutti i dipendenti del vettore italiano: hostess, assistenti di volo, personale di terra, impiegati.
"Dopo la pandemia - afferma Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit Cisl - gli esperti fissavano al 2023, addirittura al 2024 la ripresa del traffico passeggeri. Invece già durante la scorsa estate 2022 i voli sono tornati quasi al livelli pre-Covid. In questo scenario di rilancio del settore, non possiamo accettare che gli stipendi a Ita siano più bassi finanche di quelli delle compagnie low costi.
Non abbiamo pregiudiziali verso nessuno - aggiunge il sindacalista. A noi interessa solo il lavoro. E' noto che, con l'avvicinarsi dell'inverno, la compagnia andrà incontro a una situazione di difficoltà finanziaria. Questo ci preoccupa molto. Chiediamo dunque che Ita guadagni un assetto di volo sostenibile. Sostenibile nei conti; sostenibile sul piano sociale e del lavoro".
Ita Airways, ormai da tempo ex Alitalia, conta ancora 4mila persone in cassa integrazione. A breve, i dipendenti di Ita saranno 3.600. Swissport, che si occupa della gestione bagagli e dell'handling, ne ha presi in carico 1.900. Altre 950 persone dovrebbero approdare in Atitech, per la manutenzione.
Ce.Au.