Il problema è nazionale e nasce dalla tragedia siciliana di Ravanusa che, nel dicembre scorso ha causato 9 morti, ma in Liguria trova particolare clamore e una battaglia sindacale che va avanti da tempo. Impegno delle forze sociali che tuttavia non trova sponda. “Abbiamo avuto di recente un incontro con il prefetto di Genova - spiega il segretario generale Femca Cisl Liguria, Romeo Bregata - per la carenza di organico e l’esternalizzazione della reperibilità, che non si coniuga con la sicurezza. Ma non ha avuto esito positivo. Siamo allibiti dalla superficialità con cui Italgas ha affrontato i temi posti dalla nostra zona: sicurezza, servizio di reperibilità e organico”. Le risposte arrivate dall’azienda, fa sapere Romeo, “si sono limitate a semplici applicazioni di algoritmi matematici e di simulazione che non tengono conto delle difficoltà reali”. E sottolinea come i lavoratori in forza all'azienda, in Liguria, siano circa 200. “Pochi per garantire sicurezza - afferma il segretario generale ligure Femca - perché in effetti ne occorrerebbero tra i 40 ed i 50 in più e esternalizzare non è una soluzione accettabile e sicura”. Cinque le sedi nella regione: Savona, La Spezia, Imperia, Leivi, Sanremo, con quella di Imperia che non ha neppure un operatore Italgas che sia nella reperibilità, affidata totalmente a personale esterno. Un fatto stigmatizzato da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, uniti e sintoni nella denuncia di una situazione che non fa male soltanto ai lavoratori ma, secondo le organizzazioni sindacali, non è in grado di assicurare la sicurezza che i sindacati auspicherebbero. Da qui lo stato di agitazione di tutti i lavoratori di Italgas del Polo Liguria a sostegno della sicurezza sul lavoro ma anche, visto il caso della Sicilia con una sorta di strage di residenti, di quella degli abitanti. Con le segreterie regionali che, in comunicato congiunto, ricordano “le innumerevoli sollecitazioni” ad adeguare la sicurezza richiesta da utenza e sindacati e attualmente ritenuta “non in linea con gli standard di sicurezza”. Nella contestazione sociale c'è la sicurezza ma anche la carenza di organico in tutti i presidi liguri ed un utilizzo di personale esterno in appalto per le coperture delle squadre di emergenza in reperibilità, affermano e ribadiscono Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che non è tale da poter garantire “le attività relative al mantenimento delle attività di core business e la messa in sicurezza degli impianti”. Vertenza quindi bloccata con tutti fermi nelle loro posizioni, ma con i sindacati però pronti alle barricate: o arriveranno risposte soddisfacenti, spiega Bregata, oppure “siamo pronti allo sciopero”. Ed informa che, nel frattempo, la lotta non si ferma e le segreterie sindacali stanno scrivendo ai sindaci delle Città Metropolitane per sensibilizzare al problema ed attendendo con fiducia che arrivino risposte ed un appoggio alle richieste. “C'è di mezzo la sicurezza dei cittadini”, esclama Bregata, sottolineando come sia contiguo anche il tema dell'occupazione, non certo secondario nel contesto sociale ed economico di questo momento storico che ha parecchie criticità.
Dino Frambati