Venerdì 19 aprile 2024, ore 6:13

Lavoro

Lombardia: già oltre mille posti a rischio

lo sblocco dei licenziamenti in Lombardia si sono contati già oltre un migliaio di lavoro a rischio. Il vero banco di prova, però, sarà in autunno, quando gradualmente si presume verrà meno il blocco anche in altri settori già in difficoltà prima della pandemia, come il tessile e l’abbigliamento. I segnali sono contrastanti. Da un alto l’ultimo rapporto della Banca d’Italia stima una crescita del Pil lombardo per il 2021 di circa l 5%, in netta ripresa rispetto al calo del 9,7% registrato nel 2021. 
Rimane però critica la situazione nel mercato del lavoro, soprattutto sul fronte della disoccupazione giovanile, salita al 19,2%. Decisivo per favorire l’occupazione e contrastare la crisi sarà senz’altro il ruolo delle politiche attive, un tema che vede il sindacato impegnato in un continuo confronto con Regione Lombardia, come testimonia la recentissima misura “Formare per assumere”, alla cui costruzione Cisl Lombardia ha dato un significativo contributo. 
”L’obiettivo condiviso del confronto aperto con regione Lombardia è quello di rivisitare complessivamente l’intero modello delle politiche attive della nostra regione - spiega Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombardia -. Innanzitutto ampliando la platea dei destinatari, rivolgendosi anche a nuovi target come i lavoratori autonomi, oggi fortemente colpiti dalla crisi”. Occorrerà inoltre rivedere i criteri con cui avviene l’assegnazione dei destinatari ai servizi e alle risorse, superando lo schema delle fasce di intensità di aiuto e ragionando, piuttosto, per cluster di fabbisogno. 
“In tale ambito – sottolinea Duci - molto spazio dovrà essere dato ad intercettare il fabbisogno di adeguamento delle competenze e all’offerta di servizi orientati alle nuove professioni e alla digitalizzazione dei processi produttivi. L’orientamento al risultato occupazionale è percepito come un aspetto irrinunciabile del modello regionale. Troverà attuazione secondo nuovi criteri, comunque orientati a misurare il valore finale degli sforzi e delle risorse impiegate”. 
Affinché si possa contrastare con efficacia la crisi e favorire le necessarie ricollocazioni di manodopera, la revisione del modello di politiche attive dovrà prevedere, secondo la Cisl lombarda, anche il rafforzamento della rete di accesso ai servizi, attraverso il potenziamento dei 64 Centri per l’Impiego della regione, non solo dal punto di vista numerico dell’organico, con oltre 1300 nuove assunzioni, ma anche della qualità dei servizi, attraverso un poderoso piano di investimenti infrastrutturali. 
Un viatico per il superamento delle situazioni di crisi aziendale potrebbe arrivare anche dal workers byout, ovvero quelle imprese in fallimento rigenerate da lavoratori che si costituiscono in cooperativa. Una pratica che in Lombardia ha già registrato oltre una cinquantina di casi e che sindacati e l’Alleanza delle cooperative puntano a implementare ulteriormente, grazie al tavolo di confronto regionale permanente previsto dall’accordo siglato a maggio che dovrà monitorare l’andamento delle situazioni aziendali che potenzialmente potrebbero essere inserire in un percorso di workers byout. 
Stefania Olivieri
 

( 5 agosto 2021 )

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