Martedì 16 aprile 2024, ore 12:11

Vertenze

Sanac: a rischio il futuro del sito e dei 335 lavoratori

Continuano le incertezze per i lavoratori della Sanac. L’ultimo confronto al Mise non è servito a risolvere la drammatica situazione anche perché Acciaierie d’Italia, di fatto il maggior committente di Sanac, ha disertato l’incontro.

“La decisione di bloccare nuovi ordinativi, messa in atto da Acciaierie d’Italia, mette a repentaglio centinaia di posti di lavoro nell’azienda e una filiera produttiva dell’acciaio, con la conseguenza di portare fuori dal nostro Paese un’attività con costi nettamente superiori e con una qualità del prodotto tutta da verificare”afferma Luciano Tramannoni, della Femca Cisl nazionale, che aggiunge: “Tutto questo in netta contraddizione con la politica del Governo che vuole combattere la logica delle delocalizzazioni”.

Per la Femca l’assenza di Acciaierie d’Italia al tavolo ministeriale è stata molto grave. Durante il tavolo si è comunque appreso che il Comitato di Sorveglianza ha dato il proprio parere favorevole al bando per la nuova gara. “I Commissari - continua Tramannoni - predisporranno ora tutta la documentazione che invieranno al Mise per iniziare l’iter per l’assegnazione e la cessione dell’intero Gruppo industriale”. I tempi indicati per la conclusione della gara presumibilmente saranno di 5 o 6 mesi. Nessuna novità invece per quanto riguarda gli ordini, che purtroppo da maggio non arrivano. Situazione difficile che comporterà un forte incremento dei lavoratori in cassa integrazione e che mette a rischio il futuro della stessa azienda e dei 335 lavoratori degli stabilimenti di Massa, Vado Ligure, Assemini Grogastu, Gattinara.

"Acciaierie d’Italia ha gravi responsabilità sulla vicenda - insiste il sindacalista -. Con questa politica industriale sta distruggendo una realtà che nell’ultimo periodo ha avuto delle performance importanti su investimenti, redditività, volumi produttivi, mercato e occupazione. La nostra richiesta - prosegue Tramannoni - è che attraverso l’intervento personale del ministro dello Sviluppo Economico, Giorgetti, si riportino i volumi produttivi in capo a Sanac, per permettere un mantenimento dell’occupazione e la salvaguardia di un patrimonio industriale importante. Inoltre - conclude - è necessario portare a termine una gara di assegnazione del Gruppo Sanac a un gruppo imprenditoriale che sappia sviluppare nel suo insieme le 4 realtà industriali”. 

Sara Martano

( 26 novembre 2021 )

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