Note stonate, accordi poco armoniosi sul palcoscenico dell’Orchestra della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, non certo per colpa degli artisti che la compongono e che sono grandi professionisti e geniali musicisti, ma piuttosto sul fronte delle relazioni sindacali. Inesistenti, stigmatizza Giorgio Merlino, segretario generale Fistel Cisl Liguria, che sottolinea un avvenuto cambio di passo nettissimo nei rapporti tra cda e forze sociali. In netto peggioramento dal giugno 2021, quando appunto è entrato in carica il cda attuale.

La musica, Sanremo ed il suo Festival, sono pilastri sociali ma anche economici nel Ponente ligure, cui nuoce la distanza siderale che Fistel Cisl Liguria lamenta, in una nota ufficiale, nel confronto con la Fondazione. “Nell’ultimo decennio - afferma Giorgio Merlino - come sindacati, abbiamo costruito un sistema di relazioni con la Fondazione che ha permesso di affrontare la grave crisi economica dell’Istituzione e l’impatto che la pandemia ha avuto sul mondo dello spettacolo dal vivo nell’ultimo biennio. E’ stato un sistema che ci ha visto, anche in modo conflittuale, confrontarci con chi gestiva nel momento la Fondazione sui temi di bilancio, sulle strategie artistiche, sul personale; tutto ciò ha permesso di fare scelte e accordi, anche dolorosi, che hanno dato continuità e speranza a questa importante realtà”.

Tempo passato però, indica il segretario generale Fistel Liguria, perché attualmente la situazione è assai diversa da quella appena descritta. “L’attuale cda - insiste l’esponente Cisl - ha scelto di non avere rapporti con il sindacato prediligendo, a detta loro, il rapporto diretto con i dipendenti”. Atteggiamento che non piace alle forze sociali e che le ha indotte a comunicare all’opinione pubblica il loro punto di vista e far conoscere l’opposizione a questo modo di procedere, anche perché, sostiene ancora Giorgio Merlino, “per quanto ci riguarda diciamo che più che un rapporto diretto con i dipendenti si tratta di un rapporto unilaterale”. “Ci sembra inutile spiegare - afferma ancora il cislino - che il rapporto tra datore di lavoro e dipendente non è paritetico come quello che si ha con il sindacato, non è un sistema di relazioni che prevede il confronto, la trattativa e il controllo di ciò che sta succedendo”.

Del resto il sindacato appare nato proprio dalla necessità di tutela generale di più persone e qui sta la forza che ha permesso all’Italia di diventare una della nazioni più evolute nel sociale, come conferma Merlino quando definisce “grave” questo modo di procedere. “E se ne vedono le conseguenze - fa rimarcare - in quanto dopo anni di Bilanci in attivo, compreso il 2020 dove c’era già l’impatto della pandemia, questo è il primo anno dove si torna in negativo sui conti”. Lo afferma informando come “dal bilancio consuntivo presentato ad aprile si può notare che sono aumentate le spese, mentre l’unica voce che è cresciuta è il contributo ministeriale dovuto per le attività fatte in streaming a inizio 2021”. E rivendica che l’attività è stata fortemente voluta dalla Fistel Cisl, sottolineando che oggi se ne può constatare quella che definisce “la bontà della scelta”.

Ma se con la Fondazione il rapporto non funziona, per Merlino appare negativo anche quello dell’Amministrazione comunale. “Ancora più grave - lo definisce - perché non fa nulla affinché cambi la situazione, anche di fronte ad un sistema di depauperamento delle professionalità in Fondazione, con il dimezzamento dei dipendenti amministrativi sostituiti da consulenti esterni e con la mancata promessa di assumere nel comparto artistico. Triste a dirsi, ma sicuramente nessuno potrà dire che il Sindacato ha contribuito a scelte che ad oggi non hanno dato i risultati promessi dal cda”. 

Dino Frambati

( 24 maggio 2022 )