Oggi schermi spenti nelle sale italiane di The Space Cinema per protestare contro la notizia di imminenti licenziamenti nella sede di Livorno. I sindacati hanno anche organizzato un presidio a Roma davanti alla sede di The Space in Piazza Augusto imperatore cui ha partecipato anche una rappresentanza dei lavoratori della sede di Pradamano, a sostegno e a tutela dell'occupazione, che anche presso la sede friulana potrebbe essere messa a rischio da un’azienda pronta a scaricare sui dipendenti le discutibili politiche aziendali messe in atto. In questi giorni - spiegano Cgil, Cisl e Uil - si è consumato al The Space Cinema di Livorno un grave attacco all'occupazione con l'apertura della procedura di licenziamento di quattro lavoratori che rappresentano il 20% della forza lavoro in quella realtà. The Space Cinema - si legge in una nota - non intende ritirare i licenziamenti al multiplex di Livorno nè interrompere eventuali iniziative analoghe sul territorio nazionale. I sindacati hanno richiesto invece il ritiro delle procedure e l’immediata convocazione di un tavolo di confronto oltre che un chiarimento presso l’Anem (Associazione nazionale esercenti Multiplex). L’azienda ha motivato i licenziamenti con un calo degli introiti e delle presenze, ma per i sindacati le motivazioni sono ben altre.

Intanto i sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil hanno scritto alla Direzione Generale Cinema del Mibact a proposito dell‘evidente difficoltà degli esercizi cinematografici, "che se non è ancora definibile come crisi di settore, desta comunque molte preoccupazioni". Per questo motivo è stata richiesta la convocazione di un tavolo con Anica, Agis, Apt, Anem, Anec e il Consiglio Superiore del Cinema e dell‘Audiovisivo per affrontare il tema e ipotizzare soluzioni valide.

"Oggi, ad un mese di distanza, le cronache si arricchiscono di chiusure di Cinema importanti”, aggiungono Slc, Fistel e Uilcom che portano a titolo esemplificativo i casi del cinema Maestoso di Roma, il gruppo Ferrero che va all‘asta e i due più grandi Gruppi in competizione in Italia, The Space Cinema e UCI Cinemas" che riducono il personale con licenziamenti sui quali si aprono conflitti e vertenze sindacali".

In ragione di ciò, i sindacati hanno proposto al Ministero una prima analisi del fenomeno, che va "dalla produzione sempre più dirottata verso le serie televisive, alle permanenti difficoltà legate ai meccanismi della distribuzione delle opere, complessi e a più riprese giudicati insoddisfacenti e mortificatori, viste le programmazioni delle sale".

Pertanto, all’origine della crisi del settore, secondo Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil ci sarebbero inefficienze di filiera che sebbene siano "note e discusse in tutti gli incontri" , non è possibile che ricadano su i livelli occupazionali degli esercizi cinematografici. "Si insiste quindi – concludono - nella richiesta di convocazione in tempi brevi di un tavolo comune. Le organizzazioni sindacali avvieranno inoltre una serie di iniziative sindacali a sostegno di tale richiesta, a partire dallo stato di agitazione di tutto il settore degli esercizi cinematografici".

( 25 luglio 2018 )