Centomila lavoratori della Vigilanza privata in attesa, dal 2015, del rinnovo contrattuale. Per ora la trattativa è in stallo, venerdì prossimo nuovo round per trovare l’accordo. Le due giornate di confronto (il 12 e 13 gennaio) non sono bastate per trovare un’intesa. Le associazioni datoriali non hanno ritenuto di presentare una proposta concreta su cui chiudere la trattativa.
"Sulla base del lungo ed approfondito confronto sulle materie normative - dichiarano i sindacati - appare ineludibile l’esigenza di arrivare alla definizione dell’aumento salariale per migliaia di lavoratori e lavoratrici che lo attendono da ben sei anni”.
Sebbene le Associazioni datoriali avessero inizialmente convenuto su questo punto, i sindacati hanno dovuto "prendere atto che le suddette non hanno espresso alcuna proposta economica, attardandosi in pretestuose premesse metodologiche e in pretese di ulteriori disponibilità da parte delle organizzazioni sindacali sulle materie di interesse aziendale”.
Fermi sulle loro posizioni, i sindacati hanno affermato che, da un lato, non sarà possibile accogliere ulteriori istanze di flessibilità o di modifica normativa oltre quelle già oggetto di discussione e di possibile mediazione sino ad oggi. D’altra parte, il salario dovrà essere adeguato in modo generale e valido per tutti i lavoratori (guardie particolari giurate e addetti alla sicurezza), in modo tale da mantenerne il potere di acquisto in relazione all’andamento inflattivo, che in questa fase sta addirittura attraversando un’impennata su tutti i prodotti di prima necessità. Per quanto attiene il livello salariale degli addetti ai Servizi di sicurezza, si dovrà prevedere un adeguamento di valore coerente con il nuovo impianto contrattuale.
 Per le organizzazioni sindacali il prossimo incontro rappresenterà l’ultimo tentativo utile per addivenire ad un accordo, pena, in caso contrario l’avvio di tutte le iniziative utili per sbloccare una vertenza che i sindacati non esitano a definire vergognosa.
Ce.Au.

( 17 gennaio 2022 )