Mercoledì 24 aprile 2024, ore 19:29

Lo scontro

Whirlpool tira dritto: Napoli chiuderà il 1 novembre

Dal 1 novembre lo stabilimento Whirlpool di Napoli fermerà la produzione. L’incontro tra i vertici italiani del gruppo e il governo sancisce una rottura probabilmente definitiva. ”Non c’è stato alcun passo avanti”, riassume di lì a poco il premier Giuseppe Conte intervenendo ad un evento del Cnr.

La reazione dei sindacati è immediata. Fim Fiom e Uilm lanciano lo sciopero ad oltranza a Napoli, mentre i lavoratori si riversano nelle strade fuori dallo stabilimento per poi raccogliersi in un corteo che blocca l’autostrada Napoli - Salerno. Due ore di sciopero si terranno anche nelle altre fabbriche di Whirlpool, ma nei prossimi giorni è probabile un’escalation della mobilitazione.

Per la segretaria nazionale della Fim Alessandra Damiani ”sono ore drammatiche, l’azienda sta mostrando un’irresponsabilità senza precedenti. Una bomba sociale pronta a esplodere e di cui Whirlpool è l’unica responsabile”. ”Pieno sostegno” ai lavoratori e ai sindacati dei metalmeccanici viene espresso da Cgil Cisl e Uil di Napoli, che hanno convocato gli esecutivi unitari il 21 ottobre ”per definire i tempi e le modalità operative della mobilitazione di tutte le categorie produttive”. Dura la presa di posizione anche del segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra, che definisce il comportamento di Whuirlpool ”un defilarsi irresponsabile da parte di un'azienda che si è impegnata formalmente sul rilancio produttivo dello stabilimento di Napoli”. Per Sbarra ”si deve tornare ai contenuti di quell'accordo, senza alibi. Governo ed enti locali - sostiene - facciano di tutto per assicurare il pieno rispetto degli investimenti previsti, restituendo una prospettiva di competitività al sito, garantendo la continuità produttiva e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro”. da parte sua la Cisl ”è vicina ai lavoratori che in queste ore si stanno mobilitando in tutti gli stabilimenti del gruppo. Di certo - denuncia Sbarra - c'è che Napoli e il Mezzogiorno non possono subire l'ennesimo colpo a un tessuto sociale e produttivo già in profonda sofferenza”.

( Articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)

( 15 ottobre 2019 )

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