Venerdì 14 novembre 2025, ore 16:46

Siderurgia

Eurallumina di Portovesme: nuove proteste senza l'intervento del Mimit

In attesa, ma pronti a ripartire con manifestazioni di protesta, occupazioni e un sit-in davanti al Mimit. I lavoratori dell’Eurallumina, l’azienda, controllata dalla russa Rusal, che a Portovesme raffinava la bauxite trasformandola in allumina, aspettano - ma non per molto - che il ministero delle Imprese e del made in Italy decida di intervenire per sbloccare e sbrogliare una matassa burocratico - amministrativa - finanziaria. Un impasse creato dal congelamento degli asset per riconducibilità della proprietà a una realtà russa, quindi soggetta alle sanzioni imposte dall’Unione europea dopo l’invasione dell’Ucraina. Quasi tutti i passaggi previsti per ottenere le deroghe sembrano stati fatti: l'Agenzia del Demanio ha adempiuto ai propri obblighi e ha comunicato prontamente e formalmente la situazione critica al Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF) e ha richiesto allo stesso CSF di autorizzare la messa a disposizione dei fondi necessari tramite il MEF, come già previsto dalla normativa vigente sugli asset soggetti a congelamento. Alle organizzazioni sindacali qualche giorno fa risultava che il CSF non avesse ancora trasmesso l'esito della richiesta di attivazione fondi e il MEF, ministero titolare delle risorse, non avesse ancora autorizzato lo stanziamento indispensabile per garantire la continuità della gestione aziendale. "Il Mimit - scrivono i sindacati chimici territoriali in una nota unitaria - è pienamente e costantemente informato dell'evoluzione della vertenza, ma non è ancora intervenuto politicamente in maniera adeguata per sbloccare l'impasse del MEF". Se fino a qualche tempo fa i rappresentanti dei lavoratori chiamavano in causa l’azienda, questa volta, molto chiaramente dicono che "la responsabilità è oggi nelle mani del CSF e del Ministero dell'Economia e delle Finanze". "Eurallumina - fanno sapere le segreterie territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec UIL - ha definito da tempo il proprio piano industriale di rilancio, possiede le relative autorizzazioni, la soluzione energetica è stata individuata attraverso il recente DPCM. Non mancano né la volontà industriale né quella territoriale per dare seguito al rilancio produttivo: serve solo un atto amministrativo di sblocco dei fondi già previsti per legge per gestire asset congelati. Su tale presupposto, la Società ha informato le organizzazioni sindacali di aver formalmente rappresentato al Demanio le attuali prospettive di cassa, evidenziando la situazione di progressiva riduzione delle risorse e richiedendo una risposta formale", attesa entro i prossimi giorni. L’azienda è stata molto chiara: ha confermato che la sua disponibilità finanziaria residua consente la gestione ordinaria dello stabilimento solo fino al 31 dicembre 2025, includendo le attività operative e le bonifiche ambientali in corso. Già dalla seconda metà di settembre la forza lavoro è stata ridotta da 100 a 38 lavoratori, con 160 maestranze in cassa integrazione a zero ore. "Siamo di fronte ad una situazione paradossale - dice Antonio Dorso, segretario generale aggiunto Femca Sardegna - da un lato il governo emana il Dpcm con importanti investimenti per il riavvio di Eurallumina, dall’altra il Comitato di sicurezza finanziaria congela le azioni di Eurallumina negando lo sviluppo degli investimenti con l’aggravante che a oggi non mette a disposizione le risorse per preservare il bene come previsto dalla legge. Situazione inaccettabile non in linea con quanto applicato in altri stati Europei. Per questo chiediamo un incontro immediato con il governo, pronti ad andare a Roma. Sappiamo che le segreterie nazionali di categoria hanno una serie di questioni aperte con il Mimit, tra le quali inseriranno la nostra sull’Eurallumina, per avere una risposta definitiva nei prossimi giorni. Non c’è tempo da perdere. I sindacati sono preoccupati sia per i risvolti che in prospettiva potrebbe assumere una vicenda che si risolve a Roma, ma si vive drammaticamente nel Sulcis, sia per quel che potrebbe generare la limitata disponibilità di cassa aziendale qualora non dovessero intervenire tempestivi elementi di soluzione. Il prossimo 31 dicembre scadrà la cigs, c’è quindi la necessità di garantirne quanto prima la proroga, misura indispensabile per assicurare continuità di sostegno ai lavoratori nelle more della definizione degli altri aspetti ancora aperti della vertenza.
Mario Girau

( 13 novembre 2025 )

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

Nella prospettiva di Chomsky la politica non è certo secondaria o subalterna alla scienza del linguaggio

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Picasso e Raetz, la poesia dell’incisione

Due mostre al Museo d’Arte di Mendrisio per celebrare due grandi protagonisti della grafica del Novecento

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

Le arance, il frutto che ha il sole dentro, hanno abitato gli spazi dell’Arte e della poesia

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

Immagine Foto Gallery

© 2001 - 2025 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it