Lunedì 29 aprile 2024, ore 7:57

Energia

Arera stima bollette in calo per il secondo trimestre dell’anno

Bollette in calo e, forse, più trasparenti. La previsione arriva da Stefano Besseghini, presidente di Arera, secondo il quale per il secondo trimestre dell’anno le tariffe saranno in calo, “sia perché c’è una riduzione dei prezzi del gas, a cui la luce è in qualche modo legata, sia perché il secondo trimestre ha consumi minori”. Il trend per il resto dell'anno è abbastanza stabile secondo Besseghini, “anche per il gas, grazie all'inverno mite e agli stoccaggi ancora pieni”. Il 28 marzo l'Arera comunicherà le tariffe delle bollette della luce per la maggior tutela relative al secondo trimestre e sarà l'ultimo aggiornamento dell'Autorità. Il primo luglio, infatti, finisce l'era del regime tutelato dell'energia elettrica. In un mercato completamente libero e con maggiore competizione per accaparrarsi clienti, sarà fondamentale la trasparenza. Per questo Arera sta lavorando sulle bollette semplificate. “Stiamo provando a rendere ancora più evidente il costo del KWh della luce e dei metri cubi del gas perché questa componente variabile ora si vede solo nelle bollette di dettaglio - sottolinea Besseghini -. Il consumatore deve poter essere consapevole di quanto paga. Un altro aspetto è quello dell'omogeneità nelle informazioni affinché i consumatori possano confrontarle facilmente come quando fanno benzina. Vorremmo arrivare a una sorta di ‘scontrino dell'energia’, sintetico e simile per tutti gli operatori. Pensiamo di approvare la delibera tra luglio e settembre a cui seguirà un periodo di adeguamento”.
Va ricordato che le bollette energetiche, dall’inizio della guerra in Ucraina, hanno creato difficoltà alle famiglie, soprattutto quelle delle fasce a basso reddito, ma anche ai comuni, per i quali le utenze energetiche rappresentano la terza voce di spesa nel bilancio. I comuni, secondo un’indagine di Assium, l'associazione italiana degli Utility Manager e Consumerismo, accumulano spesso ritardi enormi o, peggio, tagliano, lasciando strade e piazze al buio, scuole fredde, ospedali senza aria condizionata, centri anziani senza riscaldamento. Le pubbliche amministrazioni devono pagare centinaia di fatture entro 30 giorni, e qualsiasi errore comporta l'applicazione di interessi di mora superiori al 10% e spese di recupero fino a 40 euro a bolletta. Secondo le stime di Arera, il debito complessivo della pubblica amministrazione verso i fornitori di energia elettrica e gas ammontava a 6,4 miliardi di euro a fine 2022. Un'indagine della Corte dei Conti stima che il debito effettivo superi addirittura i 10 miliardi. Le cause di questa morosità sono molteplici e vanno dalla scarsa liquidità delle amministrazioni al complicato sistema burocratico che rallenta i pagamenti, ma soprattutto alla mancanza di competenze specializzate all'interno degli enti. Questa situazione ha gravi conseguenze, tra cui un aumento dei costi verso i fornitori, la riduzione dei servizi e disagi per i cittadini. La gestione delle forniture energetiche, sottolinea l’indagine, “è spesso improvvisata e limitata al mero pagamento delle bollette, effettuato senza i necessari controlli”. 
Ilaria Storti

( 26 marzo 2024 )

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