Lunedì 29 aprile 2024, ore 2:17

Bruxelles 

I 27 Paesi Ue accolgono la proposta sull’uso dei profitti da asset russi 

Alla fine il comitato dei rappresentanti permanenti presso l'Ue (Coreper) ha avuto un primo confronto sull'uso dei profitti degli asset russi congelati e, a quanto si apprende, la discussione è stata "molto positiva" e gli Stati membri hanno accolto "con grande favore" la proposta dell'alto rappresentante e della Commissione, anche per quanto riguarda l'uso dei profitti "a fini militari per il 90%" attraverso il Fondo europeo per la pace. Sulla base di queste prime indicazioni, il lavoro tecnico inizierà subito dopo la pausa pasquale e il Coreper esaminerà i progressi compiuti nella riunione del 15 aprile.

La presidenza belga, insomma, sta mantenendo l'impegni di voler lavorare molto rapidamente su questo dossier. In pratica, l'accordo raggiunto dai 27 per utilizzare i proventi provenienti dagli asset russi congelati potrà consentire di avere a disposizione per quest'anno tre miliardi di euro da spendere per l'acquisito di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev. Lo ha confermato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine dell’ultimo vertice europeo, a Bruxelles. Il primo miliardo di euro, ha poi aggiunto von der Leyen, potrebbe essere disponibile per essere speso già a luglio se "saremo veloci a prendere le necessarie decisioni". Quanto alla tassazione dei cereali provenienti dalla Russia la presidente della Commissione ha sottolineato che "non permetteremo che il grano rubato all'Ucraina venga venduto in Europa".

Poco conciliante la risposta che è arrivata da Mosca: se l'Unione europea deciderà di espropriare i proventi dai capitali russi congelati in Europa per utilizzarli a favore di Kiev, ciò avrà "conseguenze molto serie per coloro che hanno preso tali decisioni e per coloro che le applicano", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Abbiamo sentito dichiarazioni da Bruxelles - ha aggiunto Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti - che i proventi dai capitali non appartengono a nessuno. Questo non è vero, appartengono ai proprietari dei capitali, e pensare che non appartengono a nessuno è assurdo".

Lungo e non rassicurante il botta e risposta con Bruxelles. "Non ci facciamo intimidire dalla Russia. I proventi degli asset russi andranno all'Ucraina in quanto vittima dell'aggressione di Mosca", voluto puntualizzare il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. "La Russia deve pagare per quello che sta facendo e per questo abbiamo preso la nostra decisione" sull'utilizzo degli asset, ha poi aggiunto von der Leyen.

Ma non ha avuto alcun ruolo nella discussione all’ultimo consiglio europeo l'idea di creare un nuovo fondo dedicato per raccogliere ulteriori proventi dagli asset russi congelati, ha però ricordato il cancelliere tedesco Olaf Scholz incontrando la stampa. L'uso degli asset russi immobilizzati, ha ribadito, "deve essere legale" come avviene per l'utilizzo degli extraprofitti, ha chiarito, e per questo sono state avviate "molto presto delle riflessioni". Che sono finite però con la decisione di accogliere con favore la proposta sull’uso asset russi.

Rodolfo Ricci

( 28 marzo 2024 )

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