Martedì 14 maggio 2024, ore 15:32

Infortuni

Dal sindacato piemontese le proposte per la sicurezza sul lavoro nella regione

Secondo i dati elaborati da Cisl Piemonte, le denunce di infortunio totali in Piemonte sono passate da 46.623 del 2022 a 35.277 del 2023, con una riduzione del 24 %. La diminuzione riguarda sostanzialmente la Pubblica amministrazione e la Sanità, in relazione alla conclusione della pandemia da Covid 19; il settore manifatturiero e le costruzioni evidenziano invece un incremento rispettivamente del 1,9 % e del 5,4 %. Sempre nel periodo 2022-2023 le denunce di infortunio mortale sono passate da 93 a 75, con una riduzione del 23,5 %. Il calo è dovuto sostanzialmente alla flessione degli eventi mortali in itinere che passano da 30 a 14. Gli infortuni mortali in occasione di lavoro rimangono sostanzialmente invariati, passando da 63 a 61, con un incremento della frazione degli eventi in occasione di lavoro senza l’utilizzo di mezzi di trasporto che passano da 45 a 50. I comparti più interessati dagli infortuni mortali continuano ad essere il settore costruzioni e trasporto-magazzinaggio (logistica). “Quella che all’apparenza può sembrare una buona notizia - dichiara Luca Caretti, segretario generale Cisl Piemonte -, e cioè che il numero dei morti in Piemonte nel 2023 rispetto al 2022 risulti sostanzialmente stabile (da 63 a 61), è in realtà una cattiva notizia perché vuol dire che il fenomeno non è stato per nulla scalfito. Si continua a morire sul lavoro, nonostante le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione, le battaglie portate avanti dal sindacato e gli interventi legislativi messi in campo dai vari governi che si sono succeduti negli anni. Ed è sbagliato parlare di questo problema solo quando ci scappa il morto o avvengono tragedie come quelle di Brandizzo, di via Genova e in passato della ThyssenKrupp, proprio qui a Torino, eventi drammatici che hanno segnato per sempre la storia di questa città e della regione. Abbiamo scelto, come Cisl, di discutere ancora una volta del tema sicurezza, riunendo in un’assemblea regionale, i nostri dirigenti, delegati e rappresentati della sicurezza nei luoghi di lavoro per tenere alta l’attenzione e per illustrare le nostre proposte”. 
Il 'Documento regionale strategico 2024-2026 per la tutela della Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro’, approvato a dicembre dello scorso anno dalla Giunta regionale, con una dotazione finanziaria di 14 milioni di euro e destinato al potenziamento delle attività degli Spresal, e ora già in fase di attuazione nelle Asl piemontesi, rappresenta un primo passo per cercare di invertire la rotta in regione.
Sempre secondo i dati elaborati dalla Cisl piemontese, le denunce di malattia professionale sono passate nel periodo 2022-2023 da 1.305 a 1.528 con un aumento del 17%. Significativo è l’incremento delle denunce di tumori di origine professionale che passano da 158 a 221, con un aumento delle denunce di tumori del polmone del 165 % passando da 23 a 53 e dei tumori della cute che passano da 3 a 15. Per Mattia Pirulli, segretario confederale Cisl, intervenuto all’incontro della Cisl piemontese:“Torino è una tappa importante della nostra mobilitazione nazionale sul tema della salute e sicurezza nei posti di lavoro. La Cisl ha messo a punto un decalogo che punta a rafforzare le normative con la concertazione e a garantire la loro applicazione con la contrattazione. Il nostro obiettivo è un patto che unisca governo, sindacati e imprese su una strategia nazionale condivisa. Le risorse impegnate in sicurezza devono essere considerate degli investimenti e non dei costi perché se da un lato mettono al riparo le persone che lavorano, dall’altro rendono più competitivo il nostro sistema produttivo”. 
Rocco Zagaria
 

( 18 marzo 2024 )

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