Sabato 8 novembre 2025, ore 13:23

Clima

Accordo Ue, emissioni ridotte del 90% entro il 2040

L'accordo raggiunto dai ministri dell'Ambiente sulla revisione della legge climatica conferma l'obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti dell'Ue del 90% nel 2040 rispetto ai livelli del 1990. Lo riferiscono fonti Ue, prima che il testo sia disponibile. Questo obiettivo potrà essere raggiunto con una riduzione dell'85% delle emissioni interne e con un 5% di crediti internazionali di alta qualità per la riduzione delle emissioni climalteranti effettuate da altri Paesi extra Ue. Ieri la ministra francese Monique Barbut ha spiegato che è una clausola utile, dato che l'Ue oggi conta appena per il 6% delle emissioni globali, quota destinata a scendere al 4% tra qualche anno: quindi, anche se l'Ue azzererà le sue emissioni climalteranti, l'impatto sul riscaldamento globale sarà pressoché "nullo", ragion per cui ha senso lavorare sulle emissioni di altri Paesi. La Commissione, inoltre, valuterà la possibilità per gli Stati membri di utilizzare ulteriori crediti internazionali fino al 5% per i loro obiettivi successivi al 2030.La ministra del Clima spagnola Sara Aagesen ha sottolineato che l'obiettivo del 90% "resta giuridicamente vincolante" e che le clausole di revisione potrebbero anche portare a obiettivi "più ambiziosi". La Spagna ha "combattuto per un testo più ambizioso", ma quello sul tavolo è comunque "molto buono", anche se "non è perfetto", trattandosi di un compromesso. Viene rinviata di un anno, quindi al 2028, l'entrata in vigore dell'Ets 2, il sistema di scambio di quote di emissione che estenderà l'Ets anche al riscaldamento domestico e ai carburanti per veicoli, aumentando i prezzi al consumatore finale in entrambi i casi (era previsto che entrasse in vigore nel 2027: è già legge). L'Ets 2 è stato concepito per penalizzare i carburanti più inquinanti, ma prima dell'invasione russa dell'Ucraina, che ha provocato forti rincari nell'energia in Europa, cosa che ha penalizzato sia le imprese che i cittadini. Per il primo ministro polacco Donald Tusk, che è stato presidente del Consiglio Europeo, se l'Ets 2 entrerà in vigore, "tutti i governi europei cadranno. Vedete voi se ne vale la pena", aveva ammonito a Strasburgo all'inizio della presidenza polacca. Viene riconosciuta la necessità di garantire l'accesso alle tecnologie innovative in tutti gli Stati membri, tenendo conto dell'"equilibrio geografico". Inoltre, la Commissione terrà conto del ruolo dei carburanti "a zero emissioni, a basse emissioni e rinnovabili" nella decarbonizzazione dei trasporti. Viene prevista la possibilità di applicare un "freno di emergenza", ma solo dopo la prima revisione (le revisioni cadono ogni cinque anni).

L'Italia è soddisfatta del difficile compromesso sugli obiettivi climatici che è stato trovato nelle prime ore di questa mattina a Bruxelles, al Consiglio Ambiente dell'Ue, in cui sono state riconosciute diverse istanze portate avanti dal governo. Lo ha affermato oggi a Bruxelles il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, incontrando brevemente i giornalisti a margine della ripresa della riunione del Consiglio, che si è conclusa con l'accordo votato a maggioranza qualificata (con l'Italia a favore). "Abbiamo approvato - ha riferito il ministro - sia la legge sul clima che l'Ndc per la Cop30". La legge sul clima riguarda l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% al 2040, rispetto al 1990, mente gli Ndc sono i "contributi determinati a livello nazionale", che i Paesi parte della Convenzione Onu sul clima devono aggiornare ogni cinque anni, e che riguardano ora il 2035. Su questo punto, i ministri hanno confermato la "finestra" indicativa di riduzione delle emissioni tra il 66,3% e il 72,5%, che era già stata proposta al Consiglio Ambiente di ottobre. "Devo dire - ha osservato il Pichetto Fratin - che è stata una trattativa intensa, e la Commissione ha riconosciuto che le istanze che portavamo avanti come Italia, e come gruppo di Paesi uniti all'Italia, erano rilevanti ed erano importanti, equilibrate. E quindi ha riconosciuto quelle grandi istanze che riguardavano lo slittamento di un anno dell'Ets2", il nuovo, controverso sistema di permessi di emissioni di CO2 che dovranno acquistare i fornitori di carburanti per i trasporti su strada e per il riscaldamento domestico. E poi, ha continuato il ministro, ci sono "le valutazioni, che per la prima volta si portano in una parte normativa, della proposta sui biocarburanti". Inoltre, la Commissione "ha dato disponibilità non solo a passare dal 3 al 5 per cento dei crediti di carbonio internazionali", ammessi per compensare le riduzioni di emissioni necessarie per arrivare all'obiettivo Ue per il 2040, "ma anche a inserire poi in fase di revisione un ulteriore 5%" di crediti internazionali di carbonio "da far valere a livello domestico", per ciascuno Stato membro, come chiedeva l'Italia. E poi, ha aggiunto il ministro, c'è stata "tutta una serie di altre valutazioni che riguardano sia la parte sul commercio internazionale che era stata oggetto del Consiglio europeo" nella discussione dei leader, sia "istanze che sono pervenute dai vari Paesi, che sono state accolte. Pertanto si è trovato un buon accordo". Alla domanda se quindi sia soddisfatto del compromesso, Pichetto Fratin ha risposto: "Sì, è un compromesso buono. Anzi, mi permetto di ringraziare la Commissione, la presidenza del Consiglio Ue, tutti gli Stati membri, indipendentemente dall'espressione di voto poi nella fase finale, e anche i dieci paesi che sono stati uniti con l'Italia". E' stata una "difficile, lunga, trattativa per quasi 20 ore". Riguardo ai biocarburanti (quelli "avanzati", o "sostenibili", ovvero a basse emissioni di CO2), che dovrebbero ora essere ammessi anche dopo il 2035, anno in cui potranno essere immessi sul mercato Ue solo veicoli a emissioni "zero netto", il ministro ha precisato: "Adesso noi li abbiamo inseriti nella proposta che va al trilogo (la trattativa finale tra Consiglio, Parlamento europeo e Commissione, ndr) della legge sul clima. Naturalmente dovranno essere inseriti anche nella discussione, che partirà i primi giorni di dicembre, l'ipotesi è il 10 dicembre, della valutazione alla Commissione" sul fronte della revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli. "E poi, naturalmente, è una questione di equilibri, di trattative tra 27 Paesi che dovranno andare avanti, anche rispetto al 2035. e al 2045", ha concluso Pichetto Fratin, dopo aver confermato che sull'Ndc per il 2035 è stata mantenuta la "forbice", che era stata definita al precedente Consiglio Ambiente.

 

( 5 novembre 2025 )

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