Partiamo subito da una notizia positiva. Palazzo Chigi ha fatto sapere che "la Commissione europea ha comunicato la valutazione positiva al pagamento dell'ottava rata del Pnrr dell'Italia, pari a 12,8 miliardi di euro. Con tale decisione, viene certificato il pieno ed effettivo conseguimento dei trentadue obiettivi previsti, in linea con i cronoprogrammi concordati a livello europeo". Con tanto di congratulazioni del commissario Ue per l'Economia, Valdis Dombrovskis. Parlando della legge di bilancio, invece, bocche cucite nella maggioranza ma, a taccuini chiusi, c'è più di qualcuno pronto a giurare che l'intesa sul nuovo contributo degli istituti bancari e delle assicurazioni alla manovra sia praticamente fatta. Secondo alcuni non si tratterebbe di un ulteriore aumento dell'aliquota Irap dal 2 al 2,5% ma di un meccanismo di intervento attraverso anticipi di liquidità sul modello dello scorso anno. Ma resterebbe anche in piedi quella di un piccolissimo ritocco dell'imposta, ma certamente non fino al mezzo punto ipotizzato inizialmente.
Il Tesoro, al momento, non commenta mentre le banche attendono di vedere nero su eventuali proposte prima di sbilanciarsi. L'accordo, che sarebbe stato oggetto di incontri al Mef, per altro, è cruciale per reperire nuove risorse che dovrebbero ammontare a 200-250 milioni e per sbloccare, quindi, la partita delle coperture per le modifiche che i partiti, a partire da quelli di maggioranza, continuano a chiedere. Ed è da lì che potranno partire anche tutti i ragionamenti che il governo si appresta a fare negli incontri bilaterali che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani inizierà a svolgere da domani con i singoli gruppi parlamentari sugli emendamenti. Tra le modifiche certe, intanto, quella sugli affitti brevi, con Forza Italia che conferma che l'aliquota sarà confermata al 21% per la prima casa, sarà al 26 sulla seconda e dalla terza scatterà l'attività imprenditoriale.
Sul punto ci sarà comunque - spiega Maurizio Gasparri - un emendamento del governo. Così come, arriverà una proposta di modifica dell'esecutivo, annuncia il ministro Adolfo Urso, con la quale "renderemo subito attiva dal primo gennaio del prossimo anno la nuova transizione 5.0". Al Mef, nel frattempo, proseguono le simulazioni e le stime sulle effettive risorse che una serie di misure, dalla tassa sui pacchi all'incremento dell'Rc auto all'oro potranno portare. Sarà questa la base di partenza per discutere anche sugli argomenti comuni tra maggioranza e opposizione che verranno trattati con un percorso a parte a parte: enti locali, catastrofi e Aire, oltre al tesoretto per le modifiche parlamentari. Sul fronte degli enti locali novità potrebbero arrivare sulla tassa di soggiorno incrementata dalla manovra ma i cui proventi dovrebbero alla fine restare tutti in capo ai Comuni e non più in parte allo Stato.
Sempre sul fronte degli enti locali è lite tra maggioranza e opposizione sulla questione dei livelli essenziali delle prestazioni. Nella legge di bilancio, infatti, sono stati inseriti i Lep con una serie di norme contestatissime dalle opposizioni. "Con questi articoli - accusa il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia - per fare un regalo alla Lega si cerca surrettiziamente di aggirare la sentenza della Corte Costituzionale". Ma "evocare la Costituzione per bloccare l'Autonomia - la replica a stretto giro il presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo - è pretestuoso".
In ogni caso, "il sostegno alle famiglie è la nostra priorità e grazie anche al nostro lavoro in legge di bilancio ci sono più di 3,5 miliardi. Puntiamo, grazie anche all'apertura del ministro Giorgetti, ad inserire la detrazione per i libri di testi delle superiori e sostegni per le famiglie che mandano i figli alle scuole paritarie", ha ribadito per l’ennesima volta il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi parlando delle modifiche alla manovra. Intanto il Mef ha comunicato i dati del fabbisogno. A novembre il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 6,9 miliardi, a fronte dei 5,166 miliardi di novembre 2024.
Rodolfo Ricci
