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Jobs Act

Decreti attuativi. Ancora un rinvio per l’approvazione degli ultimi quattro

Dunque, ancora un rinvio per l’approvazione degli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act. Un colloquio telefonico, ieri, tra il premier Renzi e il ministro del Lavoro Poletti ha portato alla cancellazione di questo punto dall’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi. Motivo ufficiale: i troppi provvedimenti già sul tavolo del governo, molti dei quali già in scadenza, mentre per completare l’attuazione della delega sul lavoro c’è ancora tempo fino a metà settembre. Sui decreti , che andranno in Cdm la prossima settimana, le Commissioni parlamentari di Camera e Senato hanno espresso il prescritto parere il 5 agosto.

Tra i nodi da sciogliere, quello dei controlli a distanza e della platea dei destinatari degli ammortizzatori sociali.

Lo schema di decreto in materia di servizi per il lavoro e politiche attive contiene norme volte alla individuazione dei soggetti che costituiscono la rete dei servizi per le politiche del lavoro, affidandone il coordinamento alla nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro; inoltre, definisce i principi comuni alle politiche attive (che prevedono, tra l'altro, l'introduzione dell'assegno di ricollocazione) e prevede il riordino degli incentivi all'occupazione.

Quanto agli ammortizzatori, previsto il riordino di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, contratti di solidarietà e fondi di solidarietà bilaterali, con una razionalizzazione della normativa attualmente disseminata in molteplici testi normativi. Prevista la riduzione della Cig a 24 mesi, estensibili a 36 in caso di ricorso a contratti di solidarietà e l’estensione alle imprese con più di 5 dipendenti; inoltre vengono definita, in modo da renderle strutturali, alcune misure per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro come i congedi parentali.

Sottolinea il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni: "Lo slittamento dell'esame dei decreti attuativi del jobs act al Consiglio dei ministri del 4 settembre consentirà di insistere ancora sul governo perché faccia un forte investimento sulle politiche attive". Secondo Petteni "l’investimento nelle politiche attive è la cartina di tornasole per capire se stiamo compiendo un vero cambiamento. Noi insisteremo affinché la platea dei beneficiari delle politiche attive sia più estesa possibile, perché si vedono molti freni a mano tirati. Non vorremmo che si offrissero poche opportunità. Serve un cambio di passo rispetto al passato".

( 27 agosto 2015 )

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