Forza Italia, che sta predisponendo un documento da presentare al ministro dell'Economia Giorgetti, insiste sul ceto medio con la riduzione dell'Irpef e sui salari poveri. L'idea è di eliminare la parte contributiva ai lavoratori che guadagnano dai 7,5 e 9 euro l'ora e lavorare per detassare straordinari e festivi. Naturalmente c’è il problema di reperire risorse per tutte le misure ipotizzate finora.
Al Mef, Giorgetti sta portando avanti una serie di incontri che andranno avanti anche nelle prossime settimane per raccogliere le esigenze e le richieste dei ministeri, dei gruppi e degli enti locali. A fare il punto con il ministro sono state per ultime le Province. Oltre a rivendicare una maggiore autonomia tributaria e risorse aggiuntive per assunzioni di personale specializzato, l'Upi ha chiesto di prevedere nella legge di bilancio un piano triennale per l'edilizia scolastica, considerato che con la fine del Pnrr termineranno i fondi destinati alla messa in sicurezza e alla modernizzazione delle oltre 5 mila scuole secondarie superiori gestite dalle Province.
Le disponibilità finanziarie cominceranno a delinearsi nei prossimi giorni, anche con il consolidamento dei dati sulle entrate fiscali, che però in base alle nuove regole Ue non potranno finanziare la manovra ma andare a riduzione del debito. Qualche indicazione più politica potrebbe invece arrivare direttamente da Giorgetti domenica nell'intervento previsto nel corso del Forum Ambrosetti di Cernobbio.
Sottolinea la segretaria generale della Cisl Fumarola: ”Bisogna dare una risposta compiuta al ceto medio. Ci avevamo provato nello scorso anno con la legge di bilancio in cui abbiamo privilegiato le persone più fragili, ora insistiamo perché si dia una risposta al ceto medio che ha tanto sofferto in questi ultimi anni iniziando dalla seconda aliquota dell'Irpef, abbassandola dal 35 almeno al 32%, riprogrammando un potente investimento anche rispetto alle persone che devono poter fare la spesa senza avere l'assillo che il carrello diventa sempre più pesante, quindi un controllo di prezzi e tariffe”. Fumarola, intervenuta alla festa dell'Unità di Reggio Emilia, ha rilanciato la necessità di un patto della responsabilità tra le forze riformiste, ”in assoluta autonomia e su obiettivi condivisi, mettendo da parte tutto quello che divide”, recuperando ”un modello che è stato vincente in tanti anni della nostra storia: nel 1977, nel 1984, nel 1993”. Partendo da salari e produttività da ridistribuire sulle buste paga per renderle più pesanti, magari con orari di lavoro più leggeri. Aggiunge Fumarola: ”Deve esserci un grandissimo investimento in formazione e innovazione. Abbiamo l'esigenza di dare delle risposte ai giovani e alle donne, soprattutto al Sud. Abbiamo la necessità di un potente investimento su salute e sicurezza, perché purtroppo ancora è la piaga del nostro mercato del lavoro. E dobbiamo dare risposte ai pensionati e alle pensionate che più di altri hanno sofferto in questo lungo periodo”.
Giampiero Guadagni