Mercoledì 17 settembre 2025, ore 2:56

Medio Oriente

Il mondo guarda Gaza bruciare

Notte di fuoco a Gaza City, dove l'Aeronautica israeliana ha colpito siti del gruppo terroristico Hamas. Due funzionari israeliani hanno dichiarato questa mattina alla Cnn che l'invasione via terra di Gaza City è iniziata. Le manovre sono iniziate alla periferia di Gaza City, hanno spiegato le fonti, in aree dove le Forze di difesa israeliane (Idf) stavano lavorando per distruggere i grattacieli. Uno dei funzionari ha affermato che l'ingresso via terra sarà "graduale" nella prima fase. Il governo israeliano aveva approvato i piani per l'invasione di terra di Gaza City a metà agosto. Una fonte della sicurezza citata dall'emittente pubblica Kan ha detto che la popolazione è stata evacuata dalle aree in cui le Idf manovreranno nelle fasi iniziali, ma attualmente ci sono congestioni sull'asse di Al-Rashid, l'unica via che consente alla popolazione di spostarsi verso sud. Ieri sera, più di 350.000 abitanti di Gaza hanno lasciato Gaza City, secondo le stime delle Idf. Durante la notte, dopo una significativa ondata di attacchi delle Idf, altre migliaia di persone hanno lasciato la città. Le autorità di sicurezza stimano che il tasso di evacuazione della popolazione dalla città aumenterà con il progredire della manovra. L'emittente pubblica israeliana Kan cita resoconti palestinesi secondo cui ci sarebbero carri armati israeliani nelle strade di Gaza City. La notizia giunge dopo una notte di intensi bombardamenti israeliani e dopo che ieri sera dei blindati avanzavano verso Gaza City, che l'Idf mira a conquistare con questa operazione. La Cnn riferisce inoltre che Israele ha iniziato un'incursione di terra nella citta', citando due funzionari israeliani. Uno dei funzionari ha affermato che l'incursione sarebbe stata "in fasi e graduale" all'inizio. I video che circolano sui social media mostrano famiglie che hanno trascorso la notte nelle strade di Gaza City, dopo i pesanti bombardamenti israeliani, e migliaia di persone in fuga. Secondo quanto riportato da fonti sanitarie a Gaza, decine di persone sono state uccise e ferite in citta' a seguito dei bombardamenti. Al momento, secondo l'agenzia palestinese Wafa, i morti sarebbero almeno 24.

"Abbiamo iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City, la città è un'area di combattimento pericolosa": è il messaggio del portavoce in lingua araba dell'Idf sui social agli abitanti di Gaza city. "Restare all'interno dell'area mette in pericolo la vostra vita. Evacuate il più rapidamente possibile verso le zone indicate, con veicoli o a piedi, attraverso la strada Rashid a sud del fiume Gaza. Unitevi a oltre il 40% dei residenti che hanno già lasciato la città per proteggere sé stessi e i loro cari".

Intanto le famiglie degli ostaggi hanno annunciato la prosecuzione questa mattina della loro protesta davanti alla residenza del primo ministro a Gerusalemme contro i continui attacchi a Gaza. La sera prima, mentre emergevano notizie di attacchi pesanti Idf in tutta Gaza City, le famiglie degli ostaggi e gli ex ostaggi hanno iniziato a manifestare davanti alla residenza del primo ministro a Gerusalemme, denunciando gli attacchi e il pericolo che rappresentano per gli ostaggi. Anat Angrest, madre dell'ostaggio Matan Angrest, aveva dichiarato già ieri sera che non si sarebbero mossi dalla casa di Netanyahu. "Ci barricheremo qui, non ci muoveremo da qui", ha detto. "I nostri cari vengono bombardati dall'Idf su ordine del primo ministro. Sta facendo di tutto per impedire un accordo e il loro ritorno. Temiamo che questa sarà la loro ultima notte, non siamo più pronti", ha aggiunto.

Il sindacato di Via Po in una nota ha affermato che "La Cisl esprime la propria ferma condanna per l'operazione militare via terra avviata dal governo Netanyahu contro Gaza City. Le modalità con cui si sta mettendo in ginocchio un'intera popolazione civile sono intollerabili e violano i principi fondamentali del diritto internazionale e della convivenza umana". E' quanto sottolinea in una nota la confederazione di via Po. "Le responsabilità di Hamas, che con la violenza e il terrore ha colpito Israele e tiene ancora in ostaggio civili innocenti, non possono ricadere su oltre un milione di persone inermi. La Cisl - prosegue la nota - chiede con forza che cessino immediatamente le armi e si fermi la distruzione di un'intera città. Un crimine che condannerebbe definitivamente l'amministrazione Netanyahu e porterebbe Israele al totale isolamento. La comunità internazionale, l'Europa e l'Onu devono assumersi la responsabilità di un'iniziativa rapida e vincolante: non può esserci alcuna giustizia senza il rispetto sacro della vita umana". "Hamas liberi subito tutti gli ostaggi e deponga le armi, ponendo fine a un sistema di potere spietato che ha colpito e oppresso anche lo stesso popolo palestinese. È urgente che l'Autorità Nazionale Palestinese dia segni concreti e forti di protagonismo politico, tornando a essere interlocutore credibile e indispensabile per la costruzione di un progetto di pace e di convivenza".

( 16 settembre 2025 )

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