Mercoledì 17 dicembre 2025, ore 21:40

Legge di Bilancio 

La manovra lievita, dal Governo modifiche per 3,5 miliardi 

Lievita il valore della manovra. Con un nuovo pacchetto di modifiche da 3,5 miliardi, il governo aggiunge un altro corposo tassello alla legge di bilancio varata due mesi fa. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si è presentato di persona in Senato per annunciare l'emendamento che è arrivato nella tarda mattinata di ieri, oltre a rassicurare sull'oro di Bankitalia e su tempi e modalità d'esame. Ma la mossa a sorpresa rischia di complicare l'iter in commissione. Le opposizioni infatti insorgono e denunciano il "caos" nell'esecutivo che continua a riscrivere il testo. Dopo lo stallo che ha preso forma nel week end, si attende l'ufficio di presidenza per capire come procedere. Ma a sparigliare le carte è l'arrivo a sorpresa del titolare del Mef in commissione Bilancio. Prima si chiude nella stanza del presidente Nicola Calandrini, poi partecipa alla riunione.

Uscendo spiega: "Ho voluto chiarire giustamente al Parlamento la vicenda dell'oro perché hanno letto soltanto sui vostri giornali come è andata" e "spiegare questo emendamento governativo", inizialmente annunciato per il pomeriggio. Un emendamento, chiarisce sollecitato dai cronisti, su Zes e Transizione 5.0, visto che "abbiamo avuto domande significative oltre le previsioni", che "riteniamo di dover almeno ragionevolmente coprire". L'emendamento, in pratica, vale 3,5 miliardi (che dovrebbero essere spalmati solo sul 2026) e contiene diversi interventi, dalle Zes e Transizione per le imprese, all'adesione automatica alla previdenza complementare fino agli stanziamenti per il Ponte sullo stretto di Messina. Viene introdotto anche un articolo con disposizioni in materia di rimodulazione del Pnrr e con risorse aggiuntive - fa sapere uno dei relatori, il leghista Claudio Borghi - per il piano Casa.

Considerate anche le riformulazioni arrivate nei giorni scorsi, che valgono circa 1 miliardo, il valore della manovra - che così come scritta inizialmente dal governo vale 18,7 miliardi per il 2026 - sembra destinato ad aumentare. Il nuovo emendamento del governo rischia però di complicare il calendario. La modifica è importante e inevitabilmente in qualche modo un pò di tempo in più lo prenderà, riconosce lo stesso Giorgetti. Le opposizioni infatti lo reclamano. "Giorgetti ammette ciò che denunciavamo da settimane: la manovra non sta in piedi e va riscritta", dice il capogruppo del Pd Francesco Boccia. "La manovra di fatto non c'è, perché è in parte da riscrivere e il Parlamento ha votato zero", aggiunge il M5s. "Una cosa mai vista. Abbiamo preteso tutto il tempo per valutare bene", dice la capogruppo di Iv Raffaella Paita. "Il Senato è ostaggio delle divisioni della maggioranza", attacca anche Avs, che promette battaglia sulla previdenza. Le coperture dell'emendamento, infatti, secondo quanto riferito dai senatori, dovrebbero arrivare proprio dalla previdenza e dalle assicurazioni.

In commissione Giorgetti rassicura anche sull'emendamento sull'oro di Bankitalia. La formulazione definitiva, letta dal ministro, cita i Trattati e stabilisce che "le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d'Italia, come iscritte nel proprio bilancio, appartengono al Popolo Italiano". Con questa versione "riteniamo che la questione si possa considerare chiusa: sulla Bce siamo a posto", assicura il titolare del Mef, nel giorno in cui l'Eurotower prende di mira le misure in manovra sulle banche. Da Francoforte, tuttavia, trapela che il testo sarebbe lo stesso commentato l'8 dicembre e il parere legale della Bce resterebbe dunque quello e non ne sarebbe previsto uno nuovo. In attesa che si sblocchi lo stallo (le votazioni potrebbero iniziare domani, dopo gli incontri bilaterali di oggi, ma tutto è ancora molto in divenire), la Fieg lancia l'allarme sulle risorse desinate ai giornali: "È questo il momento per evitare un futuro che metta a rischio l'informazione, con rischio di black out della conoscenza della attività politica e di governo", dice il presidente della Federazione Italiana Editori Giornali Andrea Riffeser Monti, che si appella al governo e alle forze politiche: si garantiscano "adeguate risorse" ai giornali e all'informazione di qualità.

Mentre la Legge di bilancio prova a decollare , l’Istat comunica che a novembre 2025, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività segna una riduzione dello 0,2% sul mese precedente. L'inflazione su base annua si attesta all'1,1% su base annua, in calo rispetto alla stima preliminare che la indicava all'1,2% e anche rispetto al mese precedente (1,2%). Anche la la spesa alimentare degli italiani è stata meno pesante. Nel settore alimentare la dinamica dei prezzi evidenzia segnali di rallentamento (da +2,3% a +1,8%; +0,1% su ottobre), che riguardano sia gli alimentari lavorati (da +2,5% a +2,1%; -0,1% su ottobre) sia gli alimentari non lavorati.

Rodolfo Ricci

( 16 dicembre 2025 )

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