Sabato 18 ottobre 2025, ore 2:57

Lavoro 

Mattarella: la sicurezza è un diritto inalienabile 

La sicurezza sul lavoro ”è un diritto inalienabile, un investimento sul valore dell'essere umano, sul significato profondo del lavoro e sulla qualità della vita”. Parole chiare e nette quelle di Sergio Mattarella in occasione della settantacinquesima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. In un messaggio al presidente dell’Anmil Di Bella, il Capo dello Stato richiama ancora una volta l'attenzione sui dati, diffusi, dalla stessa associazione che certificano come in Italia ogni 8 ore c'è un morto sul lavoro. ”Il numero di decessi e infortuni resta tragicamente alto - sottolinea il presidente della Repubblica - anche in raffronto con quello che accade nel resto dell'Unione europea. Ciascuna vittima è un volto a cui occorre dare voce”. Ecco perché Mattarella chiede ”l'impegno collettivo, affinché dal dolore nasca una nuova consapevolezza: la volontà comune di costruire luoghi di lavoro più sicuri, dove la vita e la dignità di ogni lavoratore siano sempre al primo posto”.
La giornata nazionale, sottolinea il presidente dell'Anmil Di Bella, ”appartiene a tutti i lavoratori presenti, futuri e pensionati del Paese deve portare un grido unanime verso il cambiamento. Verso una presa in carico determinata al porre fine ad una strage continua, verso l'investimento immediato per la costruzione di un reale Stato sociale”. Un nuovo decreto sulla sicurezza sui posti di lavoro è alle battute finali, frutto del costruttivo confronto con le parti sociali. Nel Testo unico anche il tema delle violenze e delle molestie sul lavoro, perché sicurezza significa anche tutela della dignità e del benessere psicofisico della persona. L
Anche Papa Leone, nel corso dell’Angelus ha fatto riferimento alla giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro. E ricevendo i pellegrini giunti dalla Toscana per il Giubileo, ha sottolineato che ”il lavoro va garantito a tutti e le crisi aziendali sono da gestire guardando sempre alla dignità dell'uomo”. "In una terra laboriosa come la Toscana - ha detto Leone XIV, in scia alle battaglie sociali portate avanti dal suo predecessore Francesco -, in cui sono presenti alcune eccellenze del piccolo mondo dell'artigianato e della piccola e media industria, è doloroso constatare come la crisi economica che coinvolge numerose aziende costringe al licenziamento di tanti lavoratori e tanti altri li lascia in cassa integrazione, in attesa che si sblocchino gli accordi istituzionali volti alla ripresa delle attività. Vi esorto perciò ad essere una Chiesa vicina al mondo del lavoro, compassionevole e incarnata, perché l'annuncio del Vangelo diventi presenza concreta di consolazione e di speranza, ma anche parola profetica che richiami l'importanza di garantire il lavoro a tutti, in quanto esso è una dimensione irrinunciabile della vita sociale",
Oggi Papa Leone si recherà al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Mattarella. Sarà il terzo colloquio tra il Pontefice e il Capo dello Stato. Il primo c'era stato il 18 maggio scorso, alla messa di inizio pontificato: il Capo dello Stato aveva salutato il Papa nella basilica vaticana al termine della celebrazione. Il 6 giugno Mattarella si era poi recato in Vaticano per l'udienza con il Pontefice. Quindi l'incontro della prossima settimana, in qualche modo preannunciato un mese prima. Nell’incontro si parlerà appunto di lavoro; e anche di povertà e migrazioni, tutti temi molto cari ad entrambi. Ma al centro del colloquio di oggi, che si svolge in un contesto più istituzionale, ci saranno certamente i conflitti nel mondo e i primi passi della pace in Medio Oriente.
Giampiero Guadagni

( 13 ottobre 2025 )

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