Domenica 3 agosto 2025, ore 1:58

Congresso Cisl 

Patto sociale, dalle intenzioni ai fatti 

Con 193 voti su 203 aventi diritto il Consiglio generale della Cisl, a conclusione del Congresso confederale, ha rieletto Daniela Fumarola segretaria generale. “La Cisl è una organizzazione fondata sull'autonomia dalla politica, senza Governi amici, solidamente riformista, profondamente intrisa della logica secondo la quale le conquiste si ottengono passo dopo passo, con determinazione. Un sindacato 'utile', che non si accontenta ma vuole risultati per le persone che rappresenta. Un sindacato che non alza muri ideologici ma cerca sempre spiragli di trattativa, senza ovviamente rinunciare alla mobilitazione, al conflitto, allo sciopero, quando il filo del dialogo cade e l'interlocuzione si spezza”. Così Daniela Fumarola, nel suo intervento conclusivo, ha sintetizzato l'identità della Confederazione di Via Po, sulla quale costruire ogni ipotesi di azione unitaria.
Fumarola osserva: “Il dibattito di questo congresso ci consegna una convinzione chiara: per affrontare adeguatamente le sfide che abbiamo di fronte è urgente un nuovo Patto sociale. Lo abbiamo detto con forza e abbiamo trovato un'attenzione importante anche fuori dal perimetro della nostra organizzazione. Molte associazioni delle imprese sono venute qui a dirci che condividono la necessità di un Patto per governare le transizioni e il nuovo scenario globale. Le parole che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ci ha rivolto vanno in questa direzione. La premier ha riconosciuto la necessità di superare la logica dello scontro ideologico, di rifondare il rapporto tra impresa e lavoro in modo collaborativo, e ha manifestato apertura verso il dialogo sociale. Abbiamo accolto con soddisfazione il suo intervento. Un impegno forte che metteremo già da domani alla prova dei fatti. Gli impegni assunti devono diventare in tempi brevi un percorso vero, necessario a dare una direzione al cambiamento e a recuperare una visione fatta di crescita inclusiva”. Per Fumarola “si tratta di riscoprire la concertazione, in una chiave diversa rispetto al passato e con finalità coerenti con le sfide di questo nostro tempo”.
Al Governo Fumarola chiede dunque di “passare subito dalle intenzioni all'azione. La via maestra è quella che porta a un contratto nazionale per lo sviluppo, la sostenibilità sociale e il lavoro che impegni Esecutivo e parti sociali su un programma su obiettivi condivisi”.
Tra questi obiettivi “una nuova politica espansiva dei redditi che aumenti salari e pensioni, lanci una vera strategia industriale, promuova investimenti nella Pa, nel socio-sanitario, assunzioni e stabilizzazioni nella scuola. Va data una risposta ai nuovi bisogni, tra i quali emergono con forza la non autosufficienza; e la maggiore frequenza delle transizioni di vita e di lavoro, che possono condurre a nuovi rischi e a un accentuarsi delle diseguaglianze”. E ancora: “Le tutele vanno date a tutti i lavoratori, siano essi subordinati o autonomi. Bisogna agire per curare le innumerevoli ferite che attraversano e lacerano il Paese, da Nord a Sud, dai grandi centri alle aree interne, dalle aree insulari a quelle montane. L'ambiente, il lavoro, la sicurezza non devono essere messi in contrapposizione”. Fumarola richiama anche le riforme da portare avanti: “La restituzione del fiscal drag; una rimodulazione fiscale che alleggerisca lavoratori e pensionati e sostenga gli incrementi e la redistribuzione di produttività. E poi un sistema previdenziale che dia futuro ai giovani e dignità a chi ha lavorato una vita, estendendo la previdenza complementare e prevedendo un'equa e sostenibile flessibilità in uscita”.
L'auspicio è che questa strategia sia sostenuta da una coalizione ampia. “Non è più tempo di alibi o di pregiudiziali. Chi oggi si tira indietro si assume la responsabilità di auto-escludersi da un cammino fondato sull'etica della cooperazione”.
La Cisl crede nel pluralismo “perché nessuno da solo può pensare di avere il monopolio della rappresentanza del lavoro. E soprattutto nessuno può pensare di esercitare un'egemonia che esiste solo nella testa di qualche reduce del Novecento. Proprio perché crediamo nel pluralismo, crediamo anche nell'unità d'azione sindacale quando è possibile. L'unità non è un fine in sé, ma un mezzo per dare più forza alle nostre battaglie. Per questo diciamo ai nostri amici di Cgil e Uil: lavoriamo insieme, costruiamo alleanze concrete sui contenuti”. Ma avverte: “Un'unità calata dall'alto, fatta solo di proclami o di sigle affiancate in piazza senza un vero comune progetto, non serve ai lavoratori, ai pensionati, né al Paese”.
Dal palco del Congresso “ci hanno chiesto di 'evitare caricature': siamo molto d'accordo. Ci pare, però, che la caricatura l'abbia fatta proprio chi ha tentato di darci improbabili insegnamenti. Del resto è un lavoro usurante quello di transitare da un'eroica sconfitta all'altra. Dobbiamo ricordare che la contrattazione articolata l'abbiamo inventata noi a Ladispoli all'inizio degli anni cinquanta. E che sarebbe stato meglio leggerla la legge 76, che valorizza e rafforza sensibilmente la contrattazione collettiva, facendola avanzare, per incidere maggiormente nella formazione delle decisioni aziendali. E non accettiamo lezioni, neanche sui contratti pubblici, da parte di chi per anni, con altri Governi, ha firmato accordi da zero-virgola senza battere ciglio”.
Il contesto internazionale è molto preoccupante: “È un tempo difficile caratterizzato dalla ri-legittimazione della guerra come via per affrontare i conflitti geopolitici e le relazioni tra Paesi. È allora necessario un approccio saldamente centrato sulla nostra appartenenza all'Unione Europea, dunque su un'Europa che deve essere più unita e autorevole”. Ma le sfide in corso per la leader della Cisl “non paiono essere state del tutto colte dalla proposta di bilancio dei giorni scorsi”.
La giornata congressuale era iniziata con un minuto di silenzio per le vittime di mafia nel giorno in cui ricorre la strage di via D'Amelio a Palermo, nella quale persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta. “Quel sacrificio, come quello di Giovanni Falcone poche settimane prima – ha detto Fumarola nel suo intervento dopo la rielezione - ha scosso la coscienza di tutti noi e ci richiama al dovere di non abbassare mai la guardia. Ricordare oggi Borsellino, la sua scorta e tutte le vite spezzate dalla violenza mafiosa non è un atto formale: significa ribadire chi siamo. Da che parte stiamo. Dedico questo momento a loro. A ogni servitore dello Stato. Ad ogni sindacalista, giornalista, studioso, imprenditore. Ad ogni persona caduta per mano criminale. Ad ogni persona che ha pagato con la vita il suo amore per la comunità nazionale e per la legalità la loro memoria è un faro che ci guida nel nostro impegno quotidiano. La Cisl farà sempre la sua parte per tenere viva quella luce: saremo accanto a chi combatte il racket, a chi si oppone al caporalato, a chi dice no al pizzo e a ogni forma di sopruso”.
Giampiero Guadagni

( 19 luglio 2025 )

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

La ricerca filosofica. Razionale, critica, senza fine

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Cina

Labubo, molto più di un semplice giocattolo

 Il nuovo soft power non è più fatto di messaggi ideologici, né di propaganda istituzionale. È fluido, silenzioso, globale

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

L’universo creativo di Dalí

A Roma in autunno oltre sessanta tra dipinti e disegni affiancati da documenti fotografici anche inediti e supporti audiovisivi

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

© 2001 - 2025 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it