Giovedì 18 settembre 2025, ore 22:26

Politica 

Scontro sulla riforma della giustizia 

La separazione strutturale tra magistratura requirente e giudicante, il conseguente sdoppiamento del Csm e l'istituzione di un'Alta Corte Disciplinare per i magistrati. È quanto prevede la riforma costituzionale della giustizia approvata in terza lettura dalla Camera e che ora torna all'esame del Senato per il quarto passaggio parlamentare in vista del referendum confermativo in programma a primavera 2026.
La seduta di Montecitorio è stata caratterizzata da un clima di forte polemica politica che si è trasformata in autentico scontro al termine della votazione. Per la maggioranza si tratta di un provvedimento storico, per le opposizioni di un intervento pericoloso per gli equilibri democratici del Paese.
Il tema giustizia, sempre spinoso nel dibattito politico italiano, si inserisce in un contesto di tensioni tra schieramenti, che passano dal dramma di Gaza (le opposizioni chiedono alla premier Meloni di riferire in Aula) fino alle elezioni regionali, d’autunno. Prima tappa nelle Marche il 27 e 28 settembre. Mercoledì c’è stato un confronto a 80 km di distanza tra i leader del centrodestra ad Ancona e la segretaria del Pd Schlein a Pesaro, accorsi per tirare la volata ai rispettivi candidati Acquaroli e Ricci. Schlein in particolare ha rilanciato il tema del salario minimo, respinto dalla maggioranza che punta invece ad inserire in manovra misure per sostenere il ceto medio.
Approccio ribadito ieri dal viceministro dell’Economia Leo: ”Governo e maggioranza si stanno concentrando sulla volontà di venire incontro al ceto medio, sempre compatibilmente con le risorse. Ci si vuole muovere soprattutto nella fascia da 28.000 a 50.000 euro e quindi portare aliquota dal 35% al 33% ed eventualmente allargarci a 60.000 euro”. La platea interessata sarebbe di 13,6 milioni di contribuenti.
In una intervista a Italia Oggi la leader della Cisl Fumarola sollecita il confronto con il Governo ”perché i giudizi si danno sui fatti. La legge di bilancio deve essere il primo tassello di quel Patto della responsabilità tra Esecutivo e parti sociali, proposto dalla Cisl e accolto positivamente dalla premier al nostro Congresso”. Fumarola ribadisce le priorità: ”Vogliamo più protagonismo per chi lavora su salute e sicurezza, nuove tutele, misure concertate e finanziamenti ad hoc per innovazione e formazione. Va ridotta la pressione fiscale sui redditi medi e popolari portando la seconda aliquota Irpef al 32% fino a 60mila euro, e stop a nuovi condoni. Chiediamo di estendere la detassazione alle tredicesime, compensandola con una maggiore imposizione sulle grandi rendite immobiliari e finanziarie. Occorrono poi misure per famiglie e welfare, contro l'inverno demografico, più fondi per sanità, scuola, casa e pubblico impiego, revisione delle regole pensionistiche e stabilizzazione delle risorse per la legge sulla partecipazione”.
Per Fumarola ”gli ultimi dati sull'occupazione sono positivi, segno di un mercato del lavoro dinamico, soprattutto nel Mezzogiorno, nonostante il rallentamento industriale e la carenza di competenze. Restano però le difficoltà croniche: inclusione femminile e valorizzazione dei giovani. Bisogna attrarre investimenti pubblici e privati, correggere incentivi a pioggia concentrandoli sulle imprese che applicano contratti di qualità, praticano relazioni industriali partecipative, assumono e formano donne e Neet, in particolare con l'apprendistato”.
Su tutti questi temi mercoledì sera l’incontro tra Cgil Cisl Uil e Confindustria. Sottolinea Fumarola: ”Abbiamo apprezzato l'apertura del Presidente Orsini rispetto all'esigenza di costruire, insieme al mondo del lavoro, una strategia condivisa di sviluppo industriale fondata su salute e sicurezza e rilancio degli investimenti, innovazione e qualificazione del lavoro, incremento della produttività e dei salari per rispondere alle complessità del tempo che stiamo vivendo”. Di ”clima positivo” parla il leader della Uil Bombardieri; e anche il numero uno della Cgil Landini conferma la comune volontà di confronto. ”Abbiamo avviato una stagione fondamentale”, osserva il presidente dio Confindustria Orsini. Il prossimo vertice è in agenda il 30 settembre, preceduto da incontri tecnici.
Giampiero Guadagni

( 18 settembre 2025 )

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