Lunedì 20 ottobre 2025, ore 14:24

Legge di bilancio 

Via libera dal Governo alla manovra da 18,7 mld 

Dopo l’intesa di maggioranza sulle banche è arrivato nella tarda mattinata di ieri il via libera, in consiglio dei ministri alla manovra 2026. "È una manovra seria che si concentra sulle stesse grandi priorità delle precedenti: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese e sanità", ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa al termine del Cdm . "La manovra vale 18,7 miliardi di euro, è più leggere delle precedenti e tiene conto anche nel quadro complessivo - ha spiegato la presidente del Consiglio - il governo ha approvato una legge di Bilancio molto seria ed equilibrata, che va letta nel solco delle precedenti”.

Tra le misure della Manovra approvata dal Cdm, la premier ha ricordato: "Aumentiamo da 40 a 60 euro al mese il bonus per le mamme lavoratrici". Ancora: "Escludiamo dal calcolo Isee la prima casa con il limite del valore catastale". "Dedichiamo alla famiglia - ha detto ancora la premier - circa 1,6 miliardi di euro in più". In dettaglio, per quanto riguarda le imprese, Meloni ha spiegato: "Parliamo di circa 8 miliardi di investimenti". "Per le nuove assunzioni è stato introdotta una superdeduzione del 120% del costo del lavoro, che sale fino al 130% per alcuni soggetti più fragili", ha aggiunto la premier. Ancora: "Intervieniamo sull'irpef, ci concentraimo sul ceto medio" con una misura che pesa "circa 2,8 miliardi di euro", mettiamo 1,9 miliardi sui salari per fare" detassazione dei premi di produttività e turni festivi e notturni. Inoltre, la presidente del Consiglio ha annunciato: "Proroghiamo la sterilizzazione di sugar tax e plastic tax a tutto il 2026". Sul lavoro povero si interviene stimolando i rinnovi contrattuali per i redditi fino 28mila euro ed è previsto che sulla parte di incremento si applichi l'aliquota del 5% sia per i rinnovi 2026 ma anche per il 2025.

Nelle coperture della manovra "c'è un importante contributo degli istituti bancari e assicurativi che voglio ringraziare", ha detto ancora Meloni. "Ci sono state lunghe interlocuzioni. Parliamo di grandi portatori di interessi ma tutti ci rendiamo conto delle priorità e abbiamo trovato una disponibilità che non era scontata", ha aggiunto. E ancora: "Per il sistema del credito non temo un contraccolpo: abbiamo parlato con queste persone, il mio intento non è punitivo" ma l'azione del governo è quella "di concentrarsi su priorità come la famiglia, i lavoratori, mantenendo la traiettoria del deficit e del debito" in modo da essere credibili", un fatto di cui "beneficia anche il sistema bancario". "Non c'è la tassazione sugli extraprofitti, comprendo il principio culturale alla base di questa richiesta", ha poi sottolineato Meloni parlando dell'intervento sul sistema bancario e assicurativo. Il "grosso delle coperture" della Manovra "arriva da tagli alla spesa della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri", ha aggiunto.

"La rottamazione ha una durata di 9 anni e avrà rate bimestrali di pari importo - ha dichiarato Giorgetti - è aperta a tutti quelli che hanno dichiarato ma non versato quindi non è un condono per chi ha evaso i contributi al fisco. Il Parlamento potrà nel 2026 se vorrà cambiare le cose ma dovrà vederlo. E’ previsto un meccanismo più punitivo rispetto ad altre edizioni, dopo due rate o una sola si tendeva ad abbandonare i piani pensando di aver salvaguardato la propria posizione. Abbiamo capito che c’erano cose da correggere”.Il debito diminuirebbe se non ci fossero le rate del superbonus da pagare, se scomputa i 40 miliardi il sentiero del debito avrebbe già cominciato a diminuire dopodiché che il debito pubblico sia alto lo sappiamo tutti, stiamo cercando di diminuirlo - ha ribadito Giorgetti - questo governo ha portato in avanzo primario il Paese, cioè non abbiamo portato un euro di debito pubblico in più”.

Dalle tabelle della manovra si capisce che il fondo per la sanità riceverà in ogni anno del triennio 2026-2028 un finanziamento ulteriore di 1,8 miliardi di euro per un totale quindi di 5,4 miliardi di euro nell’arco di tempo della legge di bilancio. Un po’ meno fortunati i pensionati, perché la spesa extra per le pensioni è assai contenuta per il 2026, limitandosi a 400 milioni di euro, per poi salire a 1,6 miliardi di euro nel 2027 e scendere ancora a un miliardo di euro nel 2028. Significa che dunque verrà sterilizzato l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile. Nel triennio per le pensioni, dunque, ci sono 3 miliardi di euro. A finanziare la misura anche il taglio della spesa dei ministeri, che farà strepitare molti ministri e vale 2 miliardi nel 2026, altri 2,2 miliardi di euro nel 2027 e infine 2,8 miliardi di euro nel 2028 per un totale di 7 miliardi di euro.

"In attesa di leggere e valutare con attenzione il testo definitivo che uscirà dal Consiglio dei Ministri, riteniamo di grande rilievo alcune anticipazioni rese oggi dal Governo in conferenza stampa. Dichiarazioni che, se confermate, farebbero emergere diverse misure in linea con le rivendicazioni della Cisl", ha affermato in una nota la leader Cisl, Daniela Fumarola. "Nel quadro di una Manovra fortemente vincolata dai margini del Patto di Stabilità - sottolinea Fumarola - non mancano interventi che mettono al centro salari, produttività, famiglia e coesione territoriale. Di assoluta importanza l'operazione che si compie sul ceto medio, a cominciare dalla la riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% per i redditi tra 28 e 50 mila euro. Serve su questo uno sforzo ulteriore alzando la soglia di applicazione fino a 60 mila euro e riducendo nettamente quella di sterilizzazione dei 200 mila. Va inoltre scongiurato l'innalzamento automatico dell'età pensionabile". Positivo per la Cisl anche l'impianto della detassazione degli accordi di produttività negoziati a livello decentrato e dello sgravio per il lavoro scomodo - notturno e festivo - con l'esclusione opportuna degli straordinari.

"Ribadiamo la richiesta di innalzare la soglia di defiscalizzazione per il welfare contrattato di natura sociale, anche nel pubblico impiego, di procedere alla detassazione delle tredicesime da lavoro e pensione già da dicembre 2025 e di innalzare il valore reale delle pensioni in essere, con particolare riferimento alle minime, che non possono solo recuperare l'inflazione". "Sulla pace fiscale resta netto il nostro no a condoni e sanatorie generalizzate. La vera giustizia fiscale si costruisce con una lotta seria all'evasione, che peraltro in questi anni ha dato buoni risultati, e con una tassazione più incisiva sulle rendite speculative immobiliari e finanziarie, oltre al condivisibile contributo di solidarietà chiesto dal nostro sindacato e introdotto dal Governo".

Sul versante del sostegno alla contrattazione, ha continuato Daniela Fumarola, "giudichiamo positivamente la tassazione agevolata al 5% degli incrementi contrattuali derivanti dai rinnovi dei Ccnl, con soglia fino a 28 mila euro e retroattività a tutto il 2025. È tuttavia urgente comprendere meglio il funzionamento della disposizione perché non comporti trattamenti differenziati tra i contratti collettivi. Così si sostengono i salari più bassi, si integrano gli interventi a favore del ceto medio e non si penalizzano le categorie che hanno rinnovato durante l'anno corrente. Resta poi prioritaria la rapida chiusura del contratto degli enti locali e il reclutamento di nuovo personale sanitario, con l'obiettivo di elevare le retribuzioni di medici, infermieri e operatori della salute. La stessa attenzione va posta tuttavia anche nei comparti della Scuola, dell'Università e della Ricerca".

"Sotto il profilo dell'inclusione femminile e giovanile nel mercato e del sostegno alla famiglia e alla natalità si profilano interventi positivi che però vanno rafforzati e concentrati soprattutto consolidando le leve di conciliazione vita-lavoro, bonus finalizzati ai servizi di welfare, consolidamento degli strumenti di fiscalità di vantaggio per le imprese che assumono donne e under 35".

Rodolfo Ricci

( 17 ottobre 2025 )

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