Il Simposio è indubbiamente uno dei dialoghi più belli di Platone, che giunto a maturità e deluso dalla politica comincia ad affrancarsi dal suo maestro pur restando fedele alla sua impronta morale.
Anche qui Socrate fa la parte del leone, ma affiancato da una serie di personaggi che, prima di lui e diversamente da lui, dicono cos’è l’amore.
Questo fino all’arrivo festoso ma destabilizzante di Alcibiade che, invece di definire il sentimento, come richiesto dalle regole del convivio, parla della sua personale esperienza di innamorato di Socrate.
Fosse solo l’irruzione di questa passione-ossessione a turbare il clima armonico di questa serata tra amici!
In un dialogo dalla costruzione drammaturgica perfetta, in un congegno epistemologico sofisticatissimo in cui il logos umano, impotente rispetto alle cose divine, comincia a lasciare il posto all’ascesi mistica, Socrate è superato, più che affiancato, anche dalla sacerdotessa Diotima di Mantinea di fronte alla quale tutti i discorsi terreni, compreso quello socratico, impallidiscono: amore - dice questa donna inviata direttamente dagli dei - è salita per gradi, iniziatica, preclusa a molti, verso il bello in sé, l’idea delle idee. Quel bello di cui gli uomini difettano e di cui avvertono, consciamente o incosciamente, sempre la nostalgia.
Con un linguaggio avvincente, tra il narrativo e saggistico, mai scolastico, Davide Susanetti, professore
di Letteratura greca all’Università di Padova, ripercorre in tutte le sue fasi e articolazioni il Simposio, la successione e lo scambio di ruoli, gli affondi sulla conoscenza e il rilancio della poesia, il piano orizzontale dei desideri e quello verticale della sublimazione spirituale, rendendo alla perfezione la struttura composita, gerarchica e transtemporale di questo metametadialogo dove Apollodoro racconta ad alcuni amici quanto Aristodemo gli ha raccontato tempo prima e cioè il dialogo tra Socrate e altri: lo stesso Aristodemo, Pausania, Fedro, Aristofane, Erissimaco, Alcibiade e Agatone nella cui casa, in occasione della vittoria a un concorso poetico, si svolge la serata. E infine Platone, il regista di questa meravigliosa messinscena, lo racconta a noi, con la potenza insuperabile del suo genio, letterario prim’ancora che filosofico.
D. Susanetti, Quei discorsi d’amore. Leggendo il Simposio di Platone, Carocci, 2025, pp. 183, Euro 20.00