In un contesto globale incerto “l'economia italiana mostra segnali di stabilità e i fondamentali evidenziano una buona salute”, ”un quadro nel quale, però, le famiglie italiane continuano a mostrare una contraddizione di fondo: da un lato, voglia di normalità e di tornare a spendere, dall'altro prudenza per l'incertezza”: è quanto emerge dal rapporto Confcommercio- Censis «Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane 2025». Secondo i dati dell'indagine, un quarto delle famiglie italiane teme per il futuro una contrazione dei redditi, ma nonostante ciò, le intenzioni di spesa per l'anno in corso sono in crescita rispetto al 2024 (in primis gli elettrodomestici con un +10,9% rispetto al 2024 e i prodotti tecnologici con un +9,1%), così come le partenze per le vacanze estive (già pianificate dal 37,7% degli italiani, il dato più alto dal 2019) facendo emergere quel desiderio di normalità che comunque prevale tra gli italiani con un 46,5% di “ottimisti nonostante tutto”. “Combinando questo aspetto con il buono stato di salute dell'economia italiana, e in assenza di nuovi shock esogeni, è possibile raggiungere l'obiettivo di crescita dell'1% dei consumi reali sia nel 2025 che nel 2026”, dice Confcommercio secondo cui però “rimane fondamentale, ricostruire la fiducia per dare pieno slancio ai consumi e agli investimenti”.
Nonostante il calo della fiducia registrato nel 2024, crescono le intenzioni di spesa. I dati riportati dall'indagine 'Outlook Italia 2025', realizzata da Confcommercio-Censis, mostrano una netta ripresa della propensione all'acquisto rispetto allo scorso anno: +10,9 punti per gli elettrodomestici, +9,1% per i prodotti tecnologici, +5,6 per i mobili, +4,3 per le autovetture, +3,8 per le ristrutturazioni. In particolare, i beni tecnologici guidano le intenzioni di spesa (33,6%), seguiti dagli elettrodomestici (31,2%) e dalla casa, sia in termini di ristrutturazioni (25,4%) che di arredo (24,1%). Tuttavia, solo il 6,2% degli italiani si dichiara disposto ad acquistare un'abitazione e appena il 4,4% a investire in una seconda casa o immobile di vacanza, a conferma di un approccio ancora molto prudente.
Cresce intanto la quota di famiglie italiane che ha già pianificato le vacanze estive: il 37,7% nel 2025, in netto aumento rispetto al 26,2% dell'anno scorso. È il dato più alto dal 2019 e si accompagna a un calo del numero degli indecisi (28,6%) e di chi non partirà (33,6%). E' quanto emerge dall'indagine 'Outlook Italia 2025' realizzata da Confcommercio-Censis. Le rinunce restano elevate soprattutto tra chi ha meno risorse (41,8% delle famiglie a basso reddito) e al Sud (38,8%). Il motivo principale del 'no' alle vacanze è la mancanza di risorse economiche (53,5%), seguita da problemi di salute e dal caro-prezzi stagionale. Chi partirà, lo farà per lo più in Italia (76%): il 68,1% con lo stesso budget degli anni precedenti, il 22,8% con un budget ridotto, solo il 9% potrà spendere di più. Gli alloggi più scelti sono hotel (41,7%), B&B o agriturismi (37,7%), seconde case (14,8%).
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione dei dati dell'indagine Confcommercio- Censis diffusa oggi dalla Confederazione, ha dichiarato: “Le famiglie italiane mostrano grande resilienza: cala la fiducia, ma le intenzioni di acquisto crescono e quasi il 40% degli italiani ha già programmato le vacanze estive, che è il dato migliore dal 2019. Ricostruire la fiducia, con la riduzione delle tasse, è l'unica strada per superare l'incertezza e ridare slancio a consumi e investimenti”.