Le domande presentate dai contribuenti per beneficiare della rottamazione quater sono state complessivamente circa 3,8 milioni, che fanno riferimento ad una platea di 3,05 milioni di contribuenti (ciascun contribuente poteva infatti presentare più di una richiesta), per un importo complessivo di 100 miliardi, comprese sanzioni e interessi, e un tasso di adempimento del 50%. Stando ai dati resi pubblici finora, gli incassi raccolti nei primi due anni superano gli 11 miliardi.
Il provvedimento non piace alla neo segretaria della Cisl Fumarola: ”Altro che pace fiscale, il Paese ha bisogno di equità fiscale. Più che di rottamazione delle cartelle, si emettano più cartelle: pagare meno, pagare tutti”. Per la Cisl l’obiettivo nei prossimi mesi in materia fiscale ”è sicuramente la riduzione delle tasse al ceto medio”, ha detto ieri la numero uno di Via Po intervistata nel corso di Coffee Break su La 7. ”Si comincia con la lotta all'evasione, con il recuperare le risorse lì per abbassare le tasse al ceto medio. Abbiamo fatto la proposta di ridurre la seconda aliquota al 32%. Si comincia col rispettare chi le tasse le paga: lavoratori e pensionati che hanno le trattenute alla fonte”.
La Cisl intanto rivendica l'applicazione dell'articolo 46 della Costituzione e si augura che presto arrivi la legge sulla partecipazione dei lavoratori all'impresa. Osserva Fumarola: ”Il percorso è avviato e sta dando i suoi frutti. Abbiamo fatto un invito a tutte le forze politiche perché si possa arrivare a una approvazione bipartisan perché crediamo sia la legge che serva a questo Paese. Dove si è realizzata ci sono stati risultati importanti in termini di salario, tutele e di sicurezza nei luoghi di lavoro Sarebbe sbagliato perdere questa opportunità. E' una legge che va nella direzione di dare protagonismo al lavoro, ai lavoratori e alle imprese”. Al centro delle legge c’è la contrattazione, ”la via maestra per affrontare i temi dei bassi salari e della riduzione dell'orario di lavoro. Una legge sul salario minimo finirebbe solo per peggiorare la situazione. Le materie lavoristiche devono rientrare nel recinto delle competenze delle parti sociali. La copertura dei contratti in Italia è circa il 98%. Va allargata la platea dei lavoratori cui applicarli. Spesso il basso salario dipende dal fatto che non vengono rinnovati i contratti. Anche su questo bisogna provare a dare le risposte più giuste, rinnovando i contratti che sono in scadenza”. Anche il tema della riduzione dell'orario ”bisogna riportarlo all'interno della contrattazione: non abbiamo nessun tipo di pregiudizio in merito”. Dopo il crollo della produzione industriale è necessario ”attivare qualunque tipo di investimento, grazie alle risorse a disposizione. Chiediamo che si realizzino investimenti per dare stabilità alle imprese che sono in sofferenza e tutelare l'occupazione. E allo stesso tempo chiediamo al Governo, cosa che peraltro già sta facendo con i tavoli aperti, di intervenire sull'Europa”.
Con Cgil e Uil ”"abbiamo modelli e metodi diversi. E' questo che ci ha separato in questi quattro lunghi anni, ma non abbiamo nessun problema a rimetterci a ragionare sui contenuti e non sugli slogan, a valutare quello che ci viene proposto ai tavoli di confronto, dopo e non prima. A non dichiarare scioperi preventivi, perché non è nel nostro stile”. E la Cisl ”non è appiattita sul Governo. Valutiamo nel merito le risposte che il Governo ci dà. E laddove i risultati non venissero il conflitto è uno degli strumenti che noi abbiamo a disposizione per portare a casa risultati.”. Insomma, spiega Fumarola: ”manteniamo il nostro approccio: molto autonomo, molto pragmatico e molto riformista".
Giampiero Guadagni