Orsini ha confermato una linea di apertura al dialogo con le parti sociali e la parte politica, auspicando punti di contatto ed un percorso insieme ai sindacati perché ”tutelare l'impresa in Italia vuol dire tutelare i lavoratori italiani”. Anche per difendere il lavoro servono misure ”per mantenere le imprese italiane e per far crescere in maniera esponenziale le nostre imprese”.
Fumarola ha allora incalzato il numero uno di Viale dell’Astronomia sulla necessità di firmare il patto della responsabilità. ”Sono sempre disponibile a lavorare”, la controreplica, interlocutoria, di Orsini.
Per i sindacati intanto restano molte le questioni aperte, ma le valutazioni sono diverse. La Cgil sciopererà venerdì 12 dicembre. La Uil ha promosso sabato scorso una manifestazione nazionale a Roma. Bombardieri riconosce al Governo di aver accolto la proposta di detassare gli aumenti contrattuali; ma chiede di aumentare il tetto a 40 mila euro e fare di più su fisco, sanità e pensioni. E lancia l'idea di un confronto sul welfare, a partire da gennaio, con istituzioni e parti sociali. Il leader della Uil ricorda che ”il pluralismo sindacale è una ricchezza” ma invita Cgil e Cisl a ”ricostruire un percorso unitario”.
La Cisl da parte sua il 13 dicembre sarà in piazza Santi Apostoli. Spiega Fumarola: ”Partendo dal primo tassello, la manovra, vogliamo rilanciare l'idea di questa grande alleanza. Anche la premier Meloni al nostro Congresso ha dato ampia disponibilità a ragionare di questo. Noi pensiamo che sia arrivato il tempo della responsabilità, ognuno per la propria parte, considerando le condizioni socioeconomiche del nostro Paese abbiamo analisi che più o meno coincidono, pensiamo che bisogna far crescere il Paese, pensiamo che c'è un problema di produttività e salari”.
Intervenendo al seminario nazionale del circolo culturale ”Ettore Calvi” sull'attualità della dottrina sociale della Chiesa, la numero uno di Vi Po ha argomentato: ”Costruire una grande alleanza su obiettivi condivisi, cucire quando altri strappano, unire quando altri dividono, progettare quando altri urlano. Si tratta di un atto di fiducia nel lavoro, democrazia, dialogo, partecipazione, centralità della persona”. Ha aggiunto Fumarola: ”La dignità del lavoro, la persona, la partecipazione: questo è il cuore della dottrina sociale della Chiesa e questo è il cuore della nostra proposta per il Paese. La legge sulla partecipazione è stata un primo passo: ma ora va applicata, rafforzata, estesa, finanziando in maniera strutturale il fondo previsto dalla legge 76. Perché senza partecipazione non c'è democrazia economica”. Tutto questo, per la Cisl, ”non è mai stato un concetto astratto: è la nostra radice laica e la nostra bussola - ha poi affermato Fumarola - per questo da 75 anni mettiamo al centro la persona, la comunità, la solidarietà, il dialogo e la partecipazione. Ed è il motivo per cui oggi parliamo della necessità di un nuovo umanesimo del lavoro perché il lavoro non è solo retribuzione, ma relazione, appartenenza, libertà”. L'enciclica Rerum Novarum del 1891 di Leone XIII ”fece una cosa semplice e rivoluzionaria: guardò la realtà senza ideologie, mettendo la persona al centro disse che il lavoro non è una merce e che l'economia non è fine a se stessa. Non ci può essere società giusta se chi lavora resta povero, precario, invisibile. La dignità della persona viene prima del profitto”. Parlare oggi di dottrina sociale della Chiesa ”non è un esercizio teorico, da svolgere con lo sguardo rivolto al passato. Al contrario è un modo attuale di leggere il nostro tempo segnato da grandi e profonde transizioni, instabilità, fratture sociali sempre più marcate. Abbiamo bisogno di riferimenti chiari, di un orizzonte che non cambi ogni ventiquattr'ore. In questo quadro ha assunto un potente valore simbolico l'inizio del pontificato di Papa Leone XIV che con la scelta del suo nome ha voluto apertamente richiamare Leone XIII e la Rerum Novarum, il momento in cui la Dottrina sociale della Chiesa ha dato un fondamento nuovo alla dignità del lavoro”.
Giampiero Guadagni
