Mercoledì 6 agosto 2025, ore 10:41

Economia 

Zes estesa a Marche e Umbria 

Anche Umbria e Marche saranno considerate Zes, Zone Economiche Speciali. E le imprese del territorio potranno beneficiare di alcune agevolazioni. Lo prevede lo schema di ddl approvato lunedì pomeriggio dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo è ”favorire la creazione di condizioni per lo sviluppo di nuovi investimenti nelle regioni in transizione”. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, si provvederà all'aggiornamento del Piano strategico della Zes unica, ”al fine di individuare i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo di Marche ed Umbria, ivi compresi quelli destinati a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione energetica, e le modalità di attuazione”. Agevolazioni sono previste in relazione agli investimenti in beni strumentali realizzati dal primo gennaio al 15 novembre 2025. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge, le disposizioni si applicano ”ai progetti inerenti alle attività economiche ovvero all'insediamento di attività industriali, produttive e logistiche da realizzarsi all'interno dei territori delle regioni Marche ed Umbria, non soggetti a segnalazione certificata di inizio attività, ovvero in relazione ai quali non è previsto il rilascio di titolo abilitativo”. Il provvedimento prevede che le ”amministrazioni interessate provvedono all'adempimento dei compiti derivanti dall'attuazione della presente legge con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”. .
In Italia le Zes sono state istituite nel 2017 al fine di favorire lo sviluppo delle imprese presenti e l'insediamento di nuove attività nelle regioni del Mezzogiorno, tramite semplificazioni degli adempimenti amministrativi e burocratici, agevolazioni fiscali e doganali. Ma ci sono voluti diversi anni per renderle operative. Prima erano divise in 8 macroaree poi dal 1 gennaio 2024, con il Decreto Sud e' stata istituita una Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno con l'obiettivo di favorire una programmazione maggiormente integrata e coordinata ma, allo stesso tempo, conservare le specificità dei territori coinvolti. Comprende i territori delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.
L'obiettivo finale è quello di consentire lo sviluppo in alcune aree di aziende già operanti o favorire l'insediamento di nuove imprese in dette aree. Ad esempio i soggetti che investono nelle aree Zes possono disporre di varie forme di incentivi consistenti in agevolazioni di tipo fiscale e non solo. Le imprese possono usufruire di vantaggi fiscali e normativi: crediti d'imposta, riduzioni doganali, semplificazioni burocratiche e regolamenti più flessibili. Previsto anche un sostegno alle esportazioni come gli incentivi per la produzione destinata ai mercati internazionali. Prevista inoltre l'applicazione di un credito d'imposta commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti. Le condizioni fissate per il riconoscimento delle agevolazioni alle Zes sono principalmente due: le imprese devono mantenere le attività nella Zes per almeno cinque anni successivi al completamento dell'investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti, e non devono essere in liquidazione o in fase di scioglimento.
Le Zes non sono una peculiarità italiana. Le prime nel mondo nascono tra gli anni '60 e '70, si diffondono negli anni '80, e registrano una forte accelerazione nel periodo tra gli anni '90 - 2000. Ad oggi ne esistono circa 6 mila in circa 140 Paesi. La più elevata concentrazione si trova in Cina, con circa il 50% del totale mondiale. In Europa, la maggior densità è riscontrata in Polonia che già nel corso del 1994 ha istituito la prima Zes, attraendo oltre 170 miliardi di euro di investimenti ed estendendo fino al 2026 le misure agevolative. Quella più sviluppata nel mondo è senza dubbio quella di Dubai.
Giampiero Guadagni

( 5 agosto 2025 )

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