Nella sua Teogonia Esiodo racconta il matrimonio tra Zeus ed Era. Per onorare le nozze Gea regala ai divini sposi alberi rigogliosi dai frutti d’oro, le arance che da allora sono simbolo di amore e fecondità. Dal Mito e dal giardino delle Esperidi dove i mortali non potevano giungere, le arance e tutti gli agrumi sono le ‘gemme’ dei paesi del Mediterraneo. Il frutto che ha il sole dentro, promana un profumo inebriante dai suoi fiori bianchissimi che ancora oggi promettono felicità e abbondanza nel matrimonio e il cui nome ‘zagare’ rimanda all’arabo ‘zahara’, il verbo della prosperità. È dall’Oriente, forse addirittura dall’India, che gli agrumi arrivano nel Nord Africa e in Europa portando i colori più caldi della vita. Nella sua Teogonia Esiodo racconta il matrimonio tra Zeus ed Era. Per onorare le nozze Gea regala ai divini sposi alberi rigogliosi dai frutti d’oro, le arance che da allora sono simbolo di amore e fecondità. Dal Mito e dal giardino delle Esperidi dove i mortali non potevano giungere, le arance e tutti gli agrumi sono le ‘gemme’ dei paesi del Mediterraneo. Il frutto che ha il sole dentro, promana un profumo inebriante dai suoi fiori bianchissimi che ancora oggi promettono felicità e abbondanza nel matrimonio e il cui nome ‘zagare’ rimanda all’arabo ‘zahara’, il verbo della prosperità. È dall’Oriente, forse addirittura dall’India, che gli agrumi arrivano nel Nord Africa e in Europa portando i colori più caldi della vita. Le arance hanno abitato gli spazi dell’Arte e della poesia: dai Romani ai Preraffaelliti, dalle nature morte del Barocco agli Impressionisti i pittori hanno continuato a eternare il successo di un frutto che è tesoro prezioso e simbolo. Gauguin, Van Gogh e Cezanne hanno dipinto ceste piene di arance, Renoir, Matisse, Guttuso, Casorati hanno addobbato tavole con l’agrume, Monet nel 1872 nella sua Impression du soleil levant mette al centro del cielo una luce arancione ad illuminare e scaldare.. il mare, Waterhouse immagina giardini pieni del mitologico frutto e bambine che li tengono dentro i grembiuli. dai Romani ai Preraffaelliti, dalle nature morte del Barocco agli Impressionisti i pittori hanno continuato a eternare il successo di un frutto che è tesoro prezioso e simbolo. Gauguin, Van Gogh e Cezanne hanno dipinto ceste piene di arance, Renoir, Matisse, Guttuso, Casorati hanno addobbato tavole con l’agrume, Monet nel 1872 nella sua Impression du soleil levant mette al centro del cielo una luce arancione ad illuminare e scaldare il mare, Waterhouse immagina giardini pieni del mitologico frutto e bambine che li tengono dentro i grembiuli.

