Domenica 21 dicembre 2025, ore 15:23

Guerra in Ucraina

Euroclear, la Russia chiede 200 miliardi

La Banca centrale russa chiederà a Euroclear un risarcimento di 200 miliardi di euro (18mila miliardi di rubli) per il congelamento dei capitali di Mosca deciso dall’Unione europea per sostenere l’Ucraina. La causa è stata avviata nei giorni scorsi presso il Tribunale arbitrale di Mosca. La somma di 200 miliardi, secondo RBK, è stata calcolata dalla Banca centrale russa come somma dei fondi, dei titoli e dei mancati profitti. Alla richiesta di risarcimento l’UE risponde confermando proprio l’opzione della confisca come “la più credibile”. A dirlo è l'alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, il “falco” della Commissione europea e come tale fautrice di una politica di deterrenza, finanziaria, politica e militare, molto aggressiva nei confronti di Mosca. Il problema però, ammette l’estone, e che sulla confisca dei beni russi, “non ci siamo ancora arrivati e sta diventando sempre più difficile”. L'altra opzione sul tavolo, un nuovo prestito congiunto di grandi dimensioni, secondo Kallas “non funziona”, perché tra l’altro richiede l'unanimità. L'Ungheria e la Slovacchia si sono già espresse contro questa idea, e altri Paesi frugali, a cominciare dalla capofila Germania, sono tradizionalmente contrari. Per far passare il prestito di riparazione, il capo della diplomazia UE sa che esiste la procedura di voto a maggioranza qualificata, “ma senza il Belgio - riconosce - non sarebbe molto facile, perché detiene la maggior parte delle attività sul suo territorio, e penso che sia importante che siano a bordo, qualunque cosa facciamo”. La N-VA (Nuova alleanza fiamminga), il partito del primo ministro De Wever, conferma la legittimità delle sue preoccupazioni. È una situazione, avverte il presidente del partito, Valerie Van Peel, che “potrebbe mettere a dura prova il nostro sistema finanziario e avere gravi conseguenze”. Le perplessità di Bruxelles (cotè governo belga), fa notare, stanno ottenendo un “crescente sostegno internazionale”, ora che l'Italia si è allineata alla posizione belga, diversi Paesi sembrano riconsiderare la propria. “Finalmente - rileva Van Peel - stanno iniziando a capire che il nostro piccolo Paese e il nostro primo ministro hanno ragione su questo punto”. Quattro Stati membri, infatti (Italia, Belgio, Bulgaria e Malta), hanno inviato una lettera alla Commissione per invitarla a continuare a esplorare soluzioni alternative alla confisca dei beni detenuti da Euroclear. E secondo un sondaggio Le Soir-RTL-Ipsos-Het Laatste Nieuws-VTM, il 67 per cento dei belgi sta con De Wever, e non vuole che il governo accetti di utilizzare gli asset russi per finanziare il sostegno all’Ucraina. “La proposta sui prestiti - insiste Kallas - può essere approvata a maggioranza qualificata, non pesa sui nostri contribuenti e lancia il messaggio che se si causano tutti questi danni a un altro Paese, si deve pagare per i risarcimenti”. La Commissione europea riafferma la sua posizione: “Ci sono due soluzioni per finanziare l’Ucraina”, ha ribadito Olof Gill, portavoce di Palazzo Berlaymont, “una delle due è il prestito congiunto a fronte di un margine di bilancio, l'altra si basa sui beni russi immobilizzati nella giurisdizione dell’Ue. A sostegno di ciò, abbiamo presentato sei atti giuridici per accelerare le procedure”.
Pierpaolo Arzilla

( 15 dicembre 2025 )

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