Lunedì 14 luglio 2025, ore 14:59

Kananaskis 

G7 in Canada: al centro del summit la guerra Israele-Iran e i dazi 

Al via a Kananaskis il summit dei grandi della Terra. Il vertice G7, che si aperto oggi nella provincia canadese dell'Alberta, ha un significato particolare: segna infatti i 50 anni dalla nascita di questo formato, creato all'indomani della crisi petrolifera degli anni '70 per affrontare congiuntamente le grandi sfide economiche globali. I leader del G7 hanno iniziato ieri i lavori in un clima di crescente incertezza economica globale, con i conflitti in Ucraina e Medio Oriente che si aggiungono alle tensioni tra il Canada, paese ospitante, e il presidente degli Stati Uniti,

Donald Trump. I capi di Stato e di governo provenienti da Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti, insieme all'Unione europea, si sono riuniti nella località turistica delle Montagne Rocciose canadesi, fino a oggi, per due giorni. I primi cinque mesi del secondo mandato di Trump hanno stravolto la politica estera sull'Ucraina, sollevato preoccupazioni per i suoi legami più stretti con la Russia e portato all'imposizione di dazi doganali sugli alleati degli Stati Uniti. Con l'escalation del conflitto tra Israele e Iran, che sta facendo impennare i prezzi globali del petrolio, il vertice in Canada è visto come un momento cruciale per cercare di ripristinare una parvenza di unità tra le potenze democratiche. "L'obiettivo più importante sarà quello di raggiungere un accordo e agire", ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz prima di partecipare al suo primo G7. Non sarà facile.

Dopo anni di consenso, i tradizionali alleati hanno faticato a mantenere Trump coinvolto e a preservare l'unità. Il Canada ha abbandonato ogni tentativo di adottare un comunicato globale onnicomprensivo per evitare il ripetersi di quanto accaduto al vertice del 2018 in Quebec, quando Trump ordinò alla delegazione statunitense di ritirare la sua approvazione del comunicato finale dopo aver lasciato la riunione. Ottawa ha invece cercato di ottenere il consenso per una dichiarazione del presidente che riassume le discussioni chiave e altre sei dichiarazioni pre-negoziate su questioni quali la migrazione, l'intelligenza artificiale e gli incendi boschivi. I colloqui di ieri hanno avuto come oggetto l'economia, i progressi degli accordi commerciali e sulla Cina. Gli sforzi per raggiungere un accordo per abbassare il tetto massimo del G7 sul prezzo del petrolio russo, anche se Trump decidesse di rinunciare, sono stati complicati dall'impennata dei prezzi del petrolio da quando Israele ha lanciato gli attacchi contro l'Iran il 12 giugno, secondo quanto riferito da due fonti diplomatiche.

L'escalation tra i due nemici regionali è all'ordine del giorno, con fonti diplomatiche che sperano di raggiungere almeno una dichiarazione congiunta per esortare alla moderazione e al ritorno alla diplomazia. Nella serata canadese di somenica, alla vigilia dell'apertura ufficiale del vertice del G7 di Kananaskis, a quanto si apprende, si è svolto un lungo e informale colloquio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer e il primo ministro canadese, Mark Carney. L'incontro, andato in scena nella notte italiana nel resort che ospita il summit, si è aperto con uno scambio di saluti e qualche battuta tra i leader, e ha rappresentato l'occasione per un primo confronto in vista dell'avvio dei lavori del G7. Nelle scorse ore fonti italiane hanno indicato l'obiettivo di trovare una posizione coordinata con i partner europei sulla guerra fra Israele e Iran, per poi arrivare a un coordinamento generale con il presidente Usa Donald Trump.

Rodolfo Ricci

( 16 giugno 2025 )

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