Attenzione! In una sessione a porte chiuse la Commissione Affari Giuridici dell'Eurocamera (Juri) si è espressa contro l'uso, voluto dalla Commissione Ue, dell'art. 122 dei Trattati, che elude la consultazione del Parlamento europeo, sulla proposta di regolamento del Consiglio che istituisce lo strumento Safe, una delle basi economiche del piano Rearm Ue di Ursula von der Leyen. Lo spiega il servizio stampa dell'Eurocamera. La commissione Juri ha approvato un parere legale secondo cui l'uso dell'art. 122 "non è base giuridica appropriata per questa proposta" e comunicherà la raccomandazione al Presidente del Pe affinché valuti ulteriori passi.
La palla dunque passa ora nelle mani della presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola, che può ora decidere se informare l'Aula durante la prossima plenaria del risultato del voto sulla relazione, che ha valore solo consultivo. Superato questo passaggio la commissione Affari Giuridici potrà riferire oralmente le sue conclusioni all'Emiciclo. La presidente ha ora inoltre facoltà di presentare un ricorso dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea a nome del Parlamento, conformemente alla raccomandazione della commissione competente. Metsola può inoltre sottoporre al voto del Parlamento la decisione sull'intraprendere o meno il ricorso.
Qualora invece la Presidente intenda discostarsi dalla raccomandazione della commissione Affari Giuridici, la Presidente dovrà informare la commissione e deferire la questione alla Conferenza dei capigruppo. Se la anche la Conferenza dei capigruppo ritiene che il Parlamento non debba presentare osservazioni o intervenire dinanzi alla Corte di giustizia dell'Ue, la questione può essere sottoposta ad un voto finale del Parlamento europeo in sede plenaria. In realtà, quello che è accaduto è un po’ diverso.
La commissione per gli Affari giuridici, Juri, ha adottato una raccomandazione non vincolante in cui è stata approvato all’unanimità (durante una sessione a porte chiuse) il parere del servizio giuridico dell’Aula sul ricorso all’articolo 122 Tfue come base giuridica da parte dell’esecutivo comunitario per l’attivazione dello strumento Safe, che dovrà sostenere gli sforzi di riarmo degli Stati membri. Il fondo ad hoc ha una dotazione da 150 miliardi di euro ed è stato introdotto nel quadro del più ampio piano ReArm Europe, proposto da von der Leyen a inizio marzo ed approvato dallo stesso Europarlamento pochi giorni dopo ad ampia maggioranza (419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti).
In base al regolamento di procedura del Parlamento, i deputati hanno votato per raccomandare che l’articolo 122 Tfue non è la base legale appropriata per la proposta normativa in questione, e annunciano che comunicheranno le proprie determinazioni alla presidente dell’Aula, Roberta Metsola, “per considerare ulteriori passi”. Non vi sarebbero, secondo la commissione parlamentare, i requisiti d’urgenza per la procedura accelerata, che consentono una decisione delle cancellerie senza passare per l’emiciclo di Strasburgo.
Il punto, come confermano fonti interne all’istituzione, è che spetta all’esecutivo comunitario - e non al Parlamento o a una sua commissione- scegliere quali basi giuridiche utilizzare per mettere sul tavolo le proprie proposte legislative. Peraltro, il parere emesso dalla commissione Juri si rifà al regolamento interno dell’emiciclo, cui però nessun’altra istituzione deve sottostare.
Sulla dimensione legale della faccenda (cioè se la Commissione ha violato o meno il diritto comunitario) si dovranno eventualmente esprimere i giudici del massimo tribunale Ue.
Rodolfo Ricci