Come era previsto, l'Eurocamera ha bocciato la mozione di sfiducia contro la Commissione Ue, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen con 360 voti contrari, 175 sì, e 18 astenuti. Al voto hanno partecipato 553 eurodeputati. Per passare, la mozione, presentata dal conservatore rumeno Gheorghe Piperea, avrebbe dovuto incassare 360 voti a favore e i due terzi dei voti espressi. Il blitz era stato ordito da un Carneade delle cronache brussellesi: il romeno Gheorghe Piperea, eurodeputato di Aur e dei Conservatori. Nella mozione si è concentrata tutta la tensione che, da mesi, segna la maggioranza Ursula.
L'accusa, da parte di Verdi, Socialisti e Liberali, è ormai invariata: il Ppe, con la più classica della politica dei due forni, non tiene fede al patto europeista. L'ira dei Socialisti questa volta sembrava avere un seguito con una plastica astensione ma, dopo una lunga riunione serale, ieri lo strappo con von der Leyen è rientrato. "Abbiamo ottenuto il Fondo Sociale" nel bilancio pluriennale, hanno spiegato fonti di S&D. Per la numero uno dell'esecutivo europeo - nonostante il Ppe in mattinata avesse nuovamente fatto asse con l'estrema destra sui target sul clima - è stato così scongiurato uno scenario: vedersi votare quasi compattamente a favore solo Popolari e Liberali. I pontieri, alla fine, hanno avuto la meglio.
A Roma il intanto summit di due giorni sul Paese devastato dalla guerra in Ucraina giunta al giorno 1.233. "L'Italia può essere protagonista nella ricostruzione dell'Ucraina non per la costanza, la chiarezza, con la quale fin dall'inizio si è schierata dalla parte giusta della storia, ma anche per il suo solido e straordinario tessuto produttivo", ha detto il premier Giorgia Meloni, in apertura dei lavori della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Roma. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha invece sottolineato ancora una volta il sostegno del nostro Paese a Kiev. "L'Ucraina non è sola, vogliamo sostenere la libertà, l'indipendenza e vogliamo essere protagonisti della ricostruzione del Paese, presidente Zelensky", ha aggiunto rivolgendosi al leader ucraino in platea. Zelensky: "Mosca si è preparata alla conferenza di Roma con un altro attacco massiccio. Questo è terrorismo puro", ha ricordato intervenendo alla sessione plenaria della Conferenza. "La Russia non si sta preparando per la pace, Putin sta rifiutando qualsiasi tipo di proposta", ha ricordato.
Intanto gli Stati Uniti hanno ripreso le consegne di proiettili di artiglieria da 155 mm e missili Gmlrs di artiglieria mobile all'Ucraina, pochi giorni dopo che l'amministrazione Trump aveva interrotto le spedizioni di alcune armi. Nella notte almeno due persone sono morte a Kiev in un massiccio attacco con droni lanciato dalla Russia.
Rodolfo Ricci