Giovedì 1 maggio 2025, ore 6:03

Londra 

Ue e Regno Unito al lavoro su un fondo comune per la difesa  

Europa alla prova del nove. Dopo essersi ritrovata a Kiev, l'Europa accelera su un fronte duplice e interconnesso, quello dell'Ucraina e quello dell'aumento delle capacità difensiva. Lo fa in maniera collettiva, seguendo tuttavia un perimetro che non è quello dell'Unione. A muoversi, infatti, sono Keir Starmer, Antonio Costa e Ursula von der Leyen. Di fronte al rischio che la coperta a stelle e strisce sull’Europa diventi troppo corta, l’Unione europea e il Regno Unito si mettono alle spalle gli attriti di un tempo e studiano un piano per difendere insieme il vecchio continente. Prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo, un gruppo di leader Ue sarà domenica prossima a Londra per parlare dei piani congiunti riguardanti la difesa, ha annunciato il premier polacco Donald Tusk, nel corso di un incontro a Varsavia con il presidente del Consiglio europeo, António Costa.

La visita di un gruppo ristretto di capi di stato e di governo Ue nella capitale britannica conferma le rivelazioni pubblicate dal Financial Times, secondo cui i ministri delle Finanze di alcuni Paesi Ue e del Regno Unito discuteranno di un fondo comune paneuropeo per finanziare un incremento delle spese militari già a margine della riunione prevista questa settimana nell’ambito del G20 a Città del Capo.

Secondo il quotidiano britannico, il primo ministro Keir Starmer avrebbe incaricato la cancelliera dello Scacchiere britannica, Rachel Reeves, di redigere una proposta ad hoc ai vertici delle istituzioni europee. Anche il ministro delle Finanze della Polonia - che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue - avrebbe svelato al Financial Times l’esistenza del progetto: "Potrebbe trattarsi di un fondo o di una banca", ha affermato Andrzej Domanski, una sorta di "Banca del riarmo" europea allargata anche a Londra. Si moltiplicano le iniziative in vista del vertice straordinario sull’Ucraina e la sicurezza dell’Europa del 6 marzo, giorno in cui l’Ue è chiamata a dare risposte decise all’accelerazione degli eventi impressa da Donald Trump, che minaccia di chiudere l’ombrello di protezione americano sull’Ue e strizza l’occhio a Vladimir Putin sulla pace in Ucraina.

I colloqui all’Eliseo - a cui era presente anche Starmer -, la visita di Emmanuel Macron alla Casa Bianca e la videoconferenza tra i leader europei convocata da Antonio Costa per domani, proprio per avere un resoconto del faccia a faccia tra Trump e il presidente francese. "Ora è tempo di agire, di prendere decisioni, di ottenere risultati. La Commissione europea sta per presentare un pacchetto di proposte per rafforzare le capacità di difesa in Europa", ha dichiarato António Costa a margine dell’incontro con Tusk a Varsavia. E in effetti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato a Kiev che il 6 marzo presenterà un piano completo su come aumentare la nostra produzione europea di armi e le nostre capacità di difesa.

A prescindere da piani d’azione e cifre che verranno dischiusi il 6 marzo, Tusk, premier di un Paese che dedica già oltre il 4% del Pil alle spese militari, ha messo in chiaro: "Non c’e’ dubbio che cercheremo, nel prossimo Consiglio europeo straordinario, non solo di rafforzare l’unità europea, ma anche di cooperare molto strettamente sulle questioni di difesa, sull’Ucraina e sulla Russia, sulla politica di sicurezza comune con la Gran Bretagna e la Norvegia". Il prossimo leader europeo atteso nello Studio Ovale è proprio Keir Starmer, che è partito per Washington per incontrare Trump e approfondire con lui la possibilità - su cui Macron ha già dato la disponibilità- di dispiegare un contingente militare di pace europeo (si parla di almeno 30 mila uomini), una volta raggiunto l’accordo per la fine del conflitto, come garanzia di sicurezza per Kiev.

Rodolfo Ricci

( 26 febbraio 2025 )

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