C'è un mercato unico da completare. Principalmente su tre direttrici: servizi finanziari, energia e telecomunicazioni. Il rapporto di Enrico Letta pubblicato un anno e mezzo fa torna centrale nel dibattito UE. Nel suo discorso sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, Ursula von der Leyen annuncia una tabella di marcia sul mercato unico per il 2028. Gli ostacoli interni da rimuovere, di fatto, equivalgono a tariffe del 45 per cento sulle merci e del 110 per cento sui servizi, ha evidenziato il presidente della Commissione, citando alcune stime del FMI. Si tratte di “opportunità che stiamo perdendo” e che necessitano di “scadenze politiche puntuali”. Ecco “perché presenteremo una tabella di marcia per il mercato unico da qui al 2028, che riguarderà i capitali, i servizi, il settore energetico, le telecomunicazioni, il 28esimo regime (un diritto commerciale unico per garantire un quadro giuridico uniforme e semplificare l’operatività transfrontaliera ndr) e la ‘quinta libertà’ per la circolazione della conoscenza e dell’innovazione”. Von der Leyen vuole “accelerare” il processo di formazione dell’Unione europea del risparmio e degli investimenti, soprattutto in “tecnologie digitali e pulite”. Per assicurare l’indipendenza dei 27, il presidente dell’esecutivo Ue considera “essenziale” istituire un’”IA europea”, “che contribuirà a potenziare le nostre industrie e le nostre società, dall'assistenza sanitaria alla difesa”. Per proteggere i posti di lavoro, ha affermato, “dobbiamo agevolare l'attività imprenditoriale in Europa. I pacchetti omnibus che abbiamo presentato finora faranno davvero la differenza: con meno burocrazia, meno sovrapposizioni e meno norme complesse, le imprese europee otterranno una riduzione dei costi burocratici per 8 miliardi di euro all’anno”. Palazzo Berlaymont ha annunciato la presentazione di una serie di pacchetti sull'”accessibilità economica e il costo della vita” e la revisione delle norme sugli aiuti di Stato “per consentire misure di sostegno agli alloggi”. Von der Leyen ha difeso l’intesa sui dazi con gli USA, che “garantisce una stabilità fondamentale nelle nostre relazioni in un momento di grave insicurezza globale”. L’Europa “è in lotta”, ha scandito, “per un continente unito e in pace, libero e indipendente. Una lotta per i nostri valori e le nostre democrazie, per la nostra libertà e la nostra capacità di determinare il nostro destino. Non illudiamoci: questa è una lotta per il nostro futuro”. Questa Europa, ha chiesto agli eurodeputati, “ha il coraggio di affrontare questa battaglia? Abbiamo l'unità e il senso di urgenza necessari? La volontà politica e l'abilità politica per raggiungere un compromesso? O vogliamo solo litigare tra di noi, essere paralizzati dalle nostre divisioni?”. Sul conflitto Russia-Ucraina, von der Leyen non si fa illusioni: “L’economia di guerra di Putin non si fermerà, anche se la guerra dovesse finire. Ciò significa che l'Europa deve essere pronta ad assumersi la responsabilità della propria sicurezza”. Bruxelles prepara investimenti nei sistemi di sorveglianza spaziale in tempo reale (“serve un muro di droni”) per la difesa del fianco orientale dell’Europa.
Pierpaolo Arzilla