Sabato 3 maggio 2025, ore 16:56

Lavoro

Primo Maggio: dobbiamo fermare la scia di sangue quotidiana

di Daniela Fumarola

”Il lavoro non può essere morte ma motore di progresso, strumento per la realizzazione della dignità della persona”: l’ap pello accorato del Presidente del Repubblica Mattarella rappresenta in questo Primo Maggio un monito forte a rafforzare l’impegno per la sicurezza sul lavoro attraverso un maggiore dialogo tra istituzioni, imprese e sindacati. E’ un messaggio di impegno sociale, di solidarietà e di speranza per tutto il mondo del lavoro. Speranza che è stata anche una delle parole chiave del Magistero straordinario di Papa Francesco, che proprio sul tema della sicurezza sul lavoro più volte aveva invitato tutti a fare molto di più. “La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo- aveva detto con grande intensità il Papa- Ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi”. Dobbiamo fermare questa scia di sangue quotidiana. La sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare la priorità nazionale. Lo ribadiremo con determinazione oggi nella nostra manifestazione nazionale a Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove l’anno scorso morirono cinque operai soffocati dall'idrogeno solforato inalato in una cisterna. Una delle tante, innumerevole tragedie sul lavoro che abbiamo il dovere di non dimenticare. Non abbasseremo la guardia per sollecitare il pieno rispetto delle norme, con più controlli, ispezioni e sanzioni in tutte le imprese e punizioni certe e severe per chi in nome del profitto non ha rispetto per la vita umana. Bisogna dare concretezza alle misure introdotte alcuni mesi fa dal Governo che rispondono in parte ad alcune nostre proposte. È positivo il potenziamento degli organici di ispettori e la stretta annunciata sul rafforzamento dei controlli. Bene l’introduzio ne di una patente a crediti finalizzata a qualificare le aziende- Una svolta fortemente sollecitata dalla Cisl, così come è stato importante l’impegno del Governo ad utilizzare l’avanzo finanziario del bilancio annuale Inail per interventi su formazione, assunzioni, miglioramento delle rendite e premi alle famiglie colpite. Bisogna andare avanti, in modo concertato, stabile, permanente, per rafforzare ed attuare queste norme. La convocazione delle parti sociali annunciata ieri dalla premier Meloni è un passo importante. Aspettiamo di conoscere nel dettaglio le proposte del Governo. Le nostre sono chiare: la patente a punti va estesa a tutti i settori. Vanno individuati criteri rigorosi e condivisi su premialità e sanzioni, con un ulteriore potenziamento di ispettori e tecnici della prevenzione. Va allargato il perimetro di tutela per i grandi appalti privati, su cui vanno applicate le regole dei cantieri pubblici. Occorre un grande investimento nelle scuole dell’obbligo, assicurando adeguati pacchetti di ore e attività

didattica sui temi della prevenzione degli incidenti sul lavoro. Abbiamo accolto positivamente la proposta di Confindustria di un confronto concertativo sul tema della sicurezza, cosi come si fece durante l’emergenza del Covid quando stabilimmo insieme il principio che il luogo di lavoro deve essere sempre il più sicuro in assoluto per la persona. Tutto questo va anche accompagnato da un’evoluzione partecipativa delle relazioni industriali come prevede la legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl in approvazione al Senato, per dare ai delegati sindacali maggiori poteri di controllo e decisione nelle aziende. La battaglia contro le morti e gli infortuni sul lavoro deve coinvolgere politica, istituzioni e parti sociali. Non ammette divisioni. È un obiettivo comune di dignità, di civiltà e di crescita del Paese, verso un “Patto” sul valore unificante del lavoro sicuro, ben retribuito, stabile che consenta di far fronte comune non solo sui dazi ma anche per tutelare salari e pensioni, creare più occupazione per giovani e donne, maggiore innovazione, formazione, produttività. Oggi è il momento della responsabilità ed anche di una Europa forte, capace di imboccare la strada dell’unità politica, sociale, fiscale e con una difesa comune. Era questa la prospettiva ideale che esattamente settantacinque anni fa i padri fondatori della Cisl avevano indicato con chiarezza, un anniversario che proprio ieri abbiamo ricordato a Roma alla presenza del Presidente Mattarella. Quelle idee lungimiranti restano per noi un punto di riferimento ideale e culturale, un patrimonio di valori di cui il nostro Paese ha ancora enormemente bisogno per poter affrontare questa difficile fase della nostra storia”.

Segretaria Generale Cisl

( 1 maggio 2025 )

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