A processo e con il rischio di una condanna penale per aver difeso con determinazione il proprio posto di lavoro. A processo per aver manifestato e forse avere anche ceduto a qualche ipotetico, pur se non grave eccesso, sotto la pressione psicologica del timore della perdita del posto di lavoro e quindi di un futuro incerto e a tinte fosche che avrebbe investito il singolo come la sua famiglia. Tutto ciò per sedici lavoratori, dei quali 14 di Ansaldo Energia e due portuali che avevano dato vita ad una manifestazione ad ottobre dello scorso anno quando Ansaldo Energia, spiega un comunicato a firma Fiom Cgil e Fim Cisl, “aveva aperto la procedura pre-fallimentare, le officine erano vuote da mesi, i fornitori non venivano pagati (mancava persino lo scotch per i pacchi) e migliaia di posti di lavoro (2.300 diretti di Ansaldo Energia e altre centinaia dell’indotto) erano concretamente a rischio e Ansaldo Energia, una delle più grandi e antiche Fabbriche di Genova, rischiava la chiusura”. Da qui la protesta che invase parte delle strade del Ponente genovese e l’aeroporto, dove, secondo l’accusa, alcuni entrarono e bloccarono l’attività dello scalo. Da parte Cisl tuttavia si fa sapere che i propri rappresentanti, nel caso specifico, restarono fuori dall’aerostazione. Una rabbia esplosa dove a fonte di tante richieste di risposte, queste non erano mai arrivate. Tuttavia si aprì un’inchiesta sul caso che domani sarà rievocata nelle aule del Tribunale di Genova per l’udienza preliminare. Pagina di storia triste per Ansaldo, una delle maggiori nonché antiche fabbriche genovesi. Ma se 16 siederanno sul banco degli imputati molti di più scenderanno in sciopero in concomitanza con l’udienza. Astensione dal lavoro per solidarietà che, spiega ancora il comunicato Fiom e Fim, vuole rendere palese il fatto che i 16 non saranno mai lasciati soli. Lo sciopero prevede un corteo che partirà alle 8,30 davanti alla stazione ferroviaria di Genova Principe e per il quale c’è una chiamata di correo da parte delle due sigle sindacali: “Tutti i lavoratori e i delegati delle altre fabbriche e categorie, tutte le associazioni e tutti coloro che ci sono stati vicino in quei giorni di lotta sono i benvenuti alla grande manifestazione di solidarietà”, fanno sapere in un comunicato le rsu Fiom e Fim Ansaldo Energia. Mentre alcuni lavoratori presenti a quei concitati momenti assicurano che, nel giorno dello sciopero dell’ottobre scorso, al rientro in fabbrica dei manifestanti, nel quartiere di Cornigliano, dai balconi e lungo la strada, furono molti i cittadini che palesarono la loro vicinanza a chi era sceso in piazza in difesa del lavoro, con grandi applausi. E diverse persone, indicate come possibili indagati durante l’inchiesta, sono state invece prosciolte in istruttoria non solo per non avere compiuto gesti violenti ma in quanto quel giorno non avevano neppure sfilato in corteo.
Dino Frambati