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Cultura

Maggio Fiorentino: futuro a rischio, oggi sciopero

Sciopero oggi per l'intera giornata, in occasione dell’ultima replica del Faust, al Maggio musicale fiorentino: lo hanno annunciato, Cgil e Cisl, nell’ambito di una conferenza stampa il 30 gennaio organizzata in seguito alla conferma, nei giorni scorsi, di 28 licenziamenti (ma con riassunzione nella partecipata del Mibact, Ales) da parte dell’ente lirico. All’incontro hanno preso parte i segretari generali di Cgil e Cisl di Firenze, Paola Galgani e Roberto Pistonina. Con la conclusione della procedura dei licenziamenti, "siamo arrivati ad un punto di non ritorno - ha detto Pistonina - con questa sovrintendenza non è stato possibile instaurare un dialogo, e nel mentre il debito del teatro continua ad aumentare. Lo sciopero non è l’unica forma di mobilitazione, andremo avanti". I sindacati chiedono anche un "tavolo per il rilancio del Maggio con il presidente della Regione Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella", hanno spiegato Galgani e Pistonina. Il 20 gennaio, in occasione della prima del Faust, era già stato stabilito uno sciopero contro i licenziamenti dall’assemblea dei lavoratori del teatro: lo spettacolo si era svolto comunque, ma in forma di concerto, a causa dei problemi causati dall’astensione dal lavoro di tecnici delle luci e scenici. Il sovrintendente Francesco Bianchi, prima dell’inizio, aveva preso la parola dal palco accusando i sindacati di irresponsabilità nell’organizzazione dello sciopero. Ora, con la nuova protesta, la messa in scena dell’ultima replica dell’opera è a rischio. Per questo Cgil e Cisl di Firenze intendono portare alla luce, con dati e numeri, la reale gravissima situazione della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, affinché tutti ne siano consci e se ne assumano la responsabilità.

Dal 2013 ad oggi il debito del Maggio è passato da 54 a quasi 70 milioni di euro: le consulenze esterne negli ultimi due anni hanno toccato la somma di un milione e mezzo di euro, mentre i lavoratori sono calati da 358 a 305 e hanno accettato tagli all’integrativo aziendale. Lo ha spiegato, nel corso della conferenza stampa la segretaria generale della Camera del lavoro di Firenze Paola Galgani. "Le procedure di licenziamenti non sono servite a risolvere una situazione che resta drammatica - ha sottolineato - vogliamo incontrarci con la proprietà per parlare della situazione complessiva, siamo preoccupati per il presente e il futuro di un’istituzione fondamentale per Firenze e l’Italia. Il Maggio fa una produzione culturale che va mantenuta e rilanciata: serve che si metta in campo quello che nelle aziende private si chiama ’piano industrialè, dove si indicano gli obiettivi e come raggiungerli. Comune e Regione sono i due enti che controllano e finanziano il Maggio con risorse pubbliche, si deve rendere conto sulla gestione".

( 3 febbraio 2017 )

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