Si comincia domani con un milione e mezzo di prestazioni sanitarie che potrebbero saltare per lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari e degli infermieri. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50mila). Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d'urgenza. Lo sciopero, proclamato da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, e per il comparto dal sindacato Nursing Up, inizia alle 00.00 di domani e coinvolgerà il 50% dei sindacalizzati. Ma non finisce qui. Ancora proteste il 18 dicembre, e toccherà di nuovo a medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari, in questa data rappresentati da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm, che incroceranno le braccia in uno sciopero del quale è parte attiva anche la Cisl Medici. "Non rimane altro modo per far reagire il governo e far adottare misure che non peggiorino le condizioni già precarie della sanità pubblica italiana - affermano. Ed è per questo che, per l'InterSindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria, dicembre sarà un mese molto caldo". "La nostra federazione - spiega Benedetto Magliozzi segretario generale Cisl Medici - pur rimanendo aperta al dialogo e propositiva alla contrattazione, ritiene non più sufficiente l'apertura mostrata dal Governo sul confronto avente ad oggetto la Legge di Bilancio 2024 e considera il riscontro dell’Esecutivo inadeguato a fornire risposte concrete alle richieste da noi presentate ai vari tavoli di contrattazione nel corso di questi mesi. Per questo motivo riteniamo necessario ribadire un’insoddisfazione che riguarda in particolar modo l’aspetto pensionistico, ambito in cui a tutt’oggi non sono state previste adeguate concessioni circa le istanze avanzate durante i precedenti incontri con il ministero del Lavoro. E che falcia le aliquote di rendimento per il calcolo della pensione di una rilevante fetta di lavoratori pubblici. Una delusione sull’atteso e necessario potenziamento del fondo sanitario nazionale - sottolinea Magliozzi - che invece resta insufficiente a colmare le lacune determinate dai precedenti tagli economici. Una contestazione che concerne, inoltre, la necessità di rilanciare la medicina di prossimità, sbloccare le assunzioni del personale sanitario e stabilizzare il precariato. "Proseguiremo quindi il nostro percorso di mobilitazione - conclude Magliozzi. La nostra partecipazione rappresenta, conformemente al percorso di mobilitazione intrapreso insieme all’InterSindacale, un tassello da inserire in un programma più ampio che accorre in difesa di un sistema sanitario ormai allo stremo e che anela alla necessità di un cambiamento forte e concreto.Come professionisti abbiamo un’etica e perseguiremo questo obiettivo di tutela, che è la tutela dei diritti dei professionisti sanitari ma anche della Sanità tutta, fatta di medici e pazienti".
Cecilia Augella