Manca poco per mettere la parola fine ad una vertenza durata quattro anni, madre di tutte le vertenze, emblema di un Sud depauperizzato del suo tessuto produttivo. E soprattutto per la tenacia e caparbietà dei suoi lavoratori che per tutti questi anni non si sono mai fermati nel chiedere una soluzione per il loro futuro dopo che l’azienda di via Argine, periferia di Napoli, ha deciso di chiudere i battenti. Possono tirare ora un sospiro di sollievo perché tutti e 312 saranno riassunti nella Tea Tek, l’azienda che ha rilevato l’ex Whirlpool. Almeno è quanto è emerso al Mimit, dove si sono incontrati azienda e sindacati e dove il gruppo si impegna a riassumere tutti i dipendenti proprio entro il 31 ottobre, data nella quale scadrà la cassa integrazione. Soddisfazione dei sindacati anche se procedono con cautela per le tante promesse ricevute e non mantenute. In una nota unitaria, Fim, Fiome e Uil, affermano di essere “a un passo dalla possibile soluzione di una vertenza durissima”, aggiungendo di avere chiesto “a TeaTek e al Governo di addivenire ad un accordo sindacale che sancisca in modo ufficiale l’ assunzione di tutti i lavoratori coinvolti prima che scada la Naspi, e nei prossimi giorni inizieremo la discussione preliminare con la Direzione aziendale”. “Le prospettive sono positive” ha affermato Luigi D'Antonio, della Fim Cisl, uscendo dal tavolo presieduto dalla sottosegretaria, Fausta Bergamotto. “Il piano industriale - ha spiegato D’Antonio - è aumentato rispetto ai 28 milioni iniziali grazie a un intervento di Invitalia”. Si parla forse di 60-70 milioni, aggiungono sempre dal sindacato. Ora si attende che tutto venga stabilito in un accordo sindacale che lo sancisca in maniera ufficiale e che abbia valore giuridico.
L’azienda conferma di voler portare a termine gli impegni. “Sentiamo molto forte il sostegno di tutti i soggetti coinvolti, delle parti sociali come dell'opinione pubblica, e la responsabilità di far rinascere via Argine attraverso una nuova fabbrica green, sostenibile e all'avanguardia - ha sottolineato in una nota Felice Granisso, amministratore delegato di Italian Green Factory, la newco del gruppo Tea Tek -. Auspichiamo che nei prossimi giorni si arrivi un accordo quadro che veda coinvolti tutti i soggetti i istituzionali e sindacali”.
E ieri in un nota anche il ministro titolare del dicastero delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato come questo accordo, che mette fine ad una lunga crisi in un territorio vicino a Caivano, rappresenti “un segnale positivo per quella popolazione soggetta oggi a problemi per quanto riguarda la sicurezza, che è anche istruzione, scuola e aziende”. “Questo è il segnale che dobbiamo dare in quelle aree: lo stato c’è, aiuta a risolvere le crisi - ha aggiunto Urso - e proprio per questo io credo che sia importante che il governo si faccia sentire, ogni volta che il Paese è in difficoltà, per accompagnare la crescita e lo sviluppo”.
Raffaella Cetta