Agosto non è solo il mese dell’estate, in Calabria e in Sicilia. E’ il mese del mare piatto e degli sbarchi di persone in fuga dalle prigioni libiche, dalla fame, dalla disperazione. Non si fermano gli arrivi a Lampedusa e negli ultimi giorni l'hotspot ha superato di gran lunga la capacità di accoglienza.
Qualche giorno fa si sono registrati in 24 ore gli sbarchi di ben 820 migranti; meno di una settimana prima erano arrivate in una sola giornata 507 persone.
Al centro di primissima accoglienza sono stati presenti spesso oltre 800 ospiti, a fronte di una capienza massima di 250 posti. Imbarcazioni di pochi metri, che traboccano di persone, tra cui anche donne e minori, si susseguono. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso di un seminario nell’isola di Ventotene, richiama l’attenzione dell’Ue sulle condizioni dei migranti.
Pochi giorni fa si è svolgo a Pantelleria, presso l’aula breefing del distaccamento aeroportuale Aeronautica Militare, un incontro alla presenza del capo dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione del ministero dell'Interno, prefetto Michele di Bari, del direttore centrale per l’Immigrazione, prefetto Michela Lattarulo, del prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, del sindaco Vincenzo Campo, del questore e dei rappresentanti delle altre forze dell’Ordine, della Capitaneria di Porto, del comando Roan Guardia di Finanza, dell’Asp locale e delle associazioni di volontariato “Misericordia” e “Dare un sorriso”, sul tema della gestione del fenomeno degli sbarchi sull’isola.
Obiettivo: garantire il rapido trasferimento dei migranti ai fini dello svolgimento del periodo di quarantena in strutture sulla terra ferma o sulle così dette “navi quarantena”, nonché assicurare la permanenza “in sicurezza” degli stessi sull’isola nel breve periodo che precede il trasferimento.
Il sindaco di Pantelleria ha dato atto dell’approccio sinergico al problema pur evidenziando la necessità di assicurare una più rafforzata vigilanza, anche per evitare la possibilità di creare allarme sociale nella comunità, in questo periodo incrementata per la presenza di turisti.
I rappresentanti delle associazioni di volontariato presenti hanno inoltre confermato la loro costante disponibilità a prestare soccorso e assistenza ai migranti, presso il centro dell’isola dove sono ospitati, con una particolare attenzione ai soggetti vulnerabili, come donne e bambini.
Al porto di Reggio Calabria il 17 agosto scorso sono sbarcati centotrentasei migranti dopo che il barcone sul quale si trovavano è stato intercettato al largo di Bova Marina da unità navali della Guardia di finanza. Le persone saranno accompagnate allo "Scatolone", un palazzetto dello sport, nella zona sud di Reggio Calabria, per effettuare i controlli sanitari e l'identificazione.
Anche a Reggio si è messa in moto la macchina della solidarietà. In realtà il problema degli sbarchi dura irrisolto da circa quindici anni, quindi sembra forzato parlare di emergenza per quello che è un fenomeno ricorrente, per il quale non è stata ancora trovata una soluzione.
E se gli sbarchi non fanno quasi più “notizia”, per quanto da queste parti si è ormai abituati a darli tristemente per scontati, non è escluso che alla necessità di gestire questo “dramma strutturale”, si aggiunga di questi tempi l’obbligo morale di impiego di risorse umane ed economiche per aiutare i profughi afghani in fuga. In quel Paese donne e bambini non sono più liberi e sono quindi a tutti gli effetti persone che avrebbero diritto all’asilo politico, in base all’articolo 10, terzo comma, della nostra Costituzione.
Il consigliere comunale di Reggio Calabria del gruppo La Strada Saverio Pazzano ha comunicato di voler chiedere al Comune di attivare per le sue competenze corridoi umanitari per le profughe e i profughi afghani, istituendo un lavoro condiviso con le realtà che si occupano di accoglienza sul territorio.
Insomma al Sud d’estate ci sono persone che arrivano per le vacanze e persone che arrivano per sopravvivere. Qui c’è molto da fare. Perché è una terra di confine, che il mare separa da mondi in cui la vita e la libertà sono a rischio.
Elisa Latella