Mercoledì 8 maggio 2024, ore 2:52

Tecnologia

Auto connessa e mobilità smart, vale 2,5 miliardi di euro il mercato in Italia

Soluzioni per l’auto connessa; sistemi di assistenza alla guida (come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia); soluzioni smart nelle città (dalla gestione dei parcheggi alla sharing mobility). E’ il tris d’asse del settore dell’automotive e della mobilità smart e connessa in Italia che inizia a rappresentare quote importanti del mercato. Secondo i dati prodotti dall’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2022, il mercato della Connected Car & Mobility ha raggiunto, in Italia, un valore di 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 16% rispetto al 2021. Ma la ricerca elenca molti altri motivi che sono alla base della crescita: le soluzioni per l’auto connessa, che valgono 1,4 miliardi di euro (più 10% in un anno); i sistemi di Advanced driver assistance systems (Adas) integrati nei nuovi modelli, come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, che valgono 740 milioni di euro (con un più 16%); le soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility (340 milioni di euro, più 48%). Cresce anche la diffusione delle auto connesse: a fine 2022, nel nostro paese, se ne contavano 19,7 milioni, un’auto su due del parco circolante (il 50%), 1 ogni 3 abitanti. Ma non solo nella ricerca si segnala che iniziano anche ad affacciarsi le prime sperimentazioni di smart road: sono 190 i progetti identificati - a livello mondiale - a partire dal 2015. Di questi, ben 63 sono stati attivati nel 2022. Nel complesso, le soluzioni più diffuse sono i box Gps/Gprs per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative e le auto nativamente connesse tramite Sim. Secondo Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Connected Car & Mobility, ”la Smart Mobility è sempre più al centro dell’attenzione nel nostro Paese, grazie al proliferare dei progetti e alle opportunità previste dal Pnrr”. Un interesse strategico che ha avuto un trend positivo nonostante la crisi dei chip e le difficoltà di approvvigionamento di componenti e il rincaro delle materie prime e dell’energia. “Ad oggi sono ancora numerosi gli ostacoli e le sfide da superare per liberare appieno il potenziale dei dati raccolti da veicoli e infrastrutture. - afferma Giovanni Miragliotta, responsabile scientifico dell’Osservatorio Connected Car & Mobility - Quasi sempre i dati differiscono fortemente nel formato, nella tipologia e nel livello di dettaglio passando da una casa automobilistica all’altra. Serve quindi rendere interoperabili i dati raccolti da attori diversi, tramite l’adozione di un linguaggio comune e un formato il più possibile standard e condiviso. Infine, occorre gestire al meglio gli aspetti legati alla privacy e alla cybersecurity dei dati degli utenti finali”. 
An. Ben. 

( 29 maggio 2023 )

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