Domenica 11 maggio 2025, ore 12:45

Tecnologia

Big Data: l’Emilia Romagna vara una legge che attrae giovani talenti

Internazionalizzazione, big data e digitale sono alla base della legge varata dalla Regione Emilia-Romagna per trattenere ed attrarre giovani talenti e persone con alta specializzazione. Infatti, la Regione punta su Big Data, digitale e giovani talenti per spingere sulla crescita, sull’innovazione e aumentare la competitività e la sostenibilità del sistema Emilia-Romagna. La legge, unica nel suo genere, intende attrarre ricercatori, studiosi, professionisti altamente qualificati, sia italiani che stranieri. Accanto ad investimenti nella Data Valley e in un ecosistema regionale in forte sinergia università e filiere produttive con infrastrutture per l’alta formazione e il supercalcolo al servizio del Paese e dell’Europa.
Il contesto è stato presentato a Bruxelles dal presidente della Regione Stefano Bonaccini in un incontro con i Commissari europei all’Occupazione, affari sociali e integrazione, Nicolas Schmit; all’Uguaglianza Helena Dalli; all’Economia, Paolo Gentiloni; all’Innovazione, ricerca, cultura, istruzione e giovani, Iliana Ivanova. Nell’occasione è stato fatto il punto sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un utilizzo pieno ed efficace dei fondi europei. 
Parlando di opportunità che “l’Europa, la nostra casa comune, può offrire a una regione come l’Emilia-Romagna, leader nella ricerca e nell’innovazione, prima per export pro capite: dal Pnrr ai Fondi strutturali europei”, Bonaccini ha rimarcato la necessità di “attivare il fondo di solidarietà europeo per l’alluvione dello scorso maggio, sostegno fondamentale per cittadini e imprese del territorio che contribuiscono ogni giorno, con il loro lavoro, a testimoniare la qualità del tessuto economico regionale”.
Dunque, obiettivo comune è “rafforzare le collaborazioni, creare occasioni di scambio e di confronto per individuare soluzioni concrete”. Ora più che mai a fronte di drammatiche tensioni a livello internazionale, dal conflitto in Medio Oriente alla guerra in Ucraina e con le sfide della transizione ecologica e digitale. Nella comune consapevolezza della necessità di “un ruolo sempre più forte dell’Unione europea a livello internazionale nella ricerca della pace nelle aree di crisi e capace di lanciare un grande piano sociale contro le disuguaglianze, garantendo servizi di welfare e la creazione di buon lavoro”. Da qui il puntare in primo luogo sui giovani, confermato dalla legge approvata per “valorizzare le competenze dei giovani talenti, quelli che si vuole trattenere, ma anche i tanti di ogni Paese che si vuole portare in Emilia-Romagna, offrendo servizi di welfare familiare, sgravi alle imprese che assumono e opportunità che permettano loro di creare un progetto di vita. Solo investendo su conoscenza, ricerca, alta specializzazione è possibile costruire uno sviluppo di qualità, sostenibile e inclusivo”. 
In Emilia-Romagna le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza ammontano a 1.654 euro per ogni cittadino, corrispondenti a 7,38 miliardi di euro di progetti condivisi tra Regione, Enti locali e territorio. In particolare 2.890 milioni di euro per la rivoluzione verde e la transizione ecologica, 1.667 milioni per l’istruzione e la ricerca, 1.060 milioni di euro per la coesione e l’inclusione, 782 milioni di euro per la salute, 743 milioni di euro per la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività, la cultura e il turismo e 232 milioni di euro per infrastrutture e mobilità sostenibile.
Ileana Rossi

( 6 novembre 2023 )

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