Mercoledì 4 dicembre 2024, ore 4:07

Economia

Cisl: analisi Svimez crescita Sud un po’ pessimistica

La legge di bilancio taglierà, secondo le stime di Svimez, le risorse destinate al Sud di circa 5,3 miliardi di euro nel triennio 2025-2027. I dati sull'andamento del Pil del Mezzogiorno passano così dal +1,3% del 2023 contro lo 0,5% del Centro-Nord all'atteso 0,7% del 2025, inferiore allo 1% del resto del Paese, e allo  0,8% del 2026 (a fronte dell'1,1%). La crescita più sostenuta del Mezzogiorno nel 2024 è dovuta, secondo la Svimez, "a una più robusta dinamica degli investimenti in costruzioni (+4,9% contro il 2,7% del resto del Paese) trainati dalla spesa in opere pubbliche del Pnrr. I consumi delle famiglie tornano, invece, in negativo nel 2024 (-0,1% contro +0,3% nel Centro-Nord), frenati dalla crescita dimezzata del reddito disponibile delle famiglie rispetto all'anno scorso (+2,3% nel 2024 contro il +4,5% del 2023) e da una dinamica dei prezzi in rallentamento, ma lievemente più sostenuta rispetto al resto del Paese". Il direttore generale Svimez, Luca Bianchi, ha affermato che "è necessario dare slancio e continuità alla ripresa sostenendo il percorso di crescita e coesione avviato con il Pnrr". È il momento, per la Svimez, di mettere in campo una politica industriale più ambiziosa, declinata attraverso strumenti utili ad attivare processi di trasformazione strutturale e creare occasioni di lavoro qualificato al Sud che "non è un deserto industriale". Non si tratta solo di assicurare risorse adeguate al Mezzogiorno, ma di identificare e sostenere le priorità produttive e delle specializzazioni strategiche. 

Secondo Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl "Il rapporto Svimez  fornisce una fotografia del Mezzogiorno ancora positiva, ma l'analisi prospettica di crescita dei prossimi anni è secondo la Cisl è un pò pessimista”. E aggiunge:  ”Sulla mancata proroga della decontribuzione Sud la Cisl ha sempre sostenuto e sollecitato che tale misura venisse prorogata, con gli opportuni decalage, fino al 2029. Nel merito auspichiamo che, con il nuovo assetto della Commissione Europea e con la vice- presidenza italiana, possa esserci ancora margine per una trattativa in tal senso. In ogni caso, nell'eventualità di una mancata proroga è imprescindibile, per la Cisl, che le risorse liberate vengano comunque destinate al Sud e non utilizzate per politiche generali o di contenimento della spesa pubblica. Il progetto di rilancio del Sud, oggi, deve mettere a fattor comune e sistematizzare i diversi strumenti e finanziamenti esistenti, a partire dal PNRR che - come evidenzia Svimez - vale 1,8 punti di Pil nel biennio 2024-2026. Per scongiurare ciò che il Rapporto definisce ’i rischi di un ritorno alla «normalità» di una crescita più stentata rispetto al resto del Paese nel 2025 e 2026’, la programmazione europea azionale e regionale, i contratti di sviluppo, la ZES Unica e il relativo piano strategico, il piano Mattei e la valorizzazione delle aree portuali e retro-portuali, devono essere tutti strutturati e coordinati nell'ambito di una strategia economica, sociale e industriale che dovrà concorrere alla crescita non solo del Mezzogiorno e dell'intero Paese, ma dell'Europa. Affinché una tale strategia abbia impatto su numero di nuovi occupati, imprese e qualità degli investimenti riteniamo sia necessario coinvolgere anche il potenziale sociale del Mezzogiorno insistendo su un modello di governance partecipata fortemente legata al territorio e tesa a rafforzarne le identità economiche, sociali e, di conseguenza, la competitività dell'Area”.
 

( 28 novembre 2024 )

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