Finché la barca va lasciala andare, canta Orietta Berti. Anzi, nel caso specifico ri-andare perché c’è proprio da augurarsi ci sia questa buona navigazione per le crociere, finalmente ripartite dopo due anni di stop quasi totale. Un comparto che è un grande business mondiale, anche grazie, fa notare Mauro Scognamillo, segretario generale di Fit Cisl Liguria, al grandissimo indotto che genera. Giro d’affari sotto la Lanterna particolarmente importante, dal momento che la Liguria va verso la conferma di regina italiana delle crociere anche per il prossimo anno, destinato ad incamerare un più 166% rispetto al 2021 quanto a passeggeri. E' destinato infatti a superare i due milioni di crocieristi nei suoi porti, contro i 750 mila del 2021 in corso e che risente ancora in maniera fortissima dell’effet to pandemia. Il virus ha infatti colpito il settore crocieristico in maniera molto più pesante che altri, stroncandone un mercato che, nel 2019 quando il Covid era ancora un illustre sconosciuto, aveva contato 2.741.000 passeggeri. Il ritorno a superare quota 2 milioni è stato previsto dall’edizione 2021 di Italian cruise watch, una fonte di tutta autorevolezza nel mondo dello shipping. Ritorno al passato dunque che esalta Scognamillo e lo fa ribadire che “se si otterranno questi numeri vuol dire che anche l’oc cupazione nel settore potrà riprendere i dati ante pandemia. Che vuol dire occupazione per il personale di bordo, i naviganti ma anche a quanto connesso. E la flotta Costa (marchio storicamente genovese anche se ora in mani americane ndr) prevede un ritorno alla normalità nella primavera del 2022”. Ottimo risultato che si riflette pure su quell’enorme indotto generato dalle crociere e che, spiega Mauro Scognamillo, “gira attorno alle navi. Riparazioni, manutenzioni, tutto il servizio di bordo. Un marittimo imbarcato ne significa quattro che lavorano a terra. Ora questo rapporto ha numeri diversi per le crociere, dove si va verso l’u no a uno, in quanto la nave da crociera ha un equipaggio molto numeroso. Però si tratta comunque di quantità importanti perché la pandemia e lo stop alle crociere ha significato una perdita valutabile tra i 4 e 5 mila posti nell’in dotto. Ci sono aziende che sono sparite; quelle più piccole che non hanno retto ad un anno di lavoro azzerato. Molte altre invece, quelle più grandi e più forti, stanno riprendendo e riprenderanno. Molto penalizzate sono state le agenzie di viaggio”. E se Scognamillo sottolinea come ci sia attenzione particolare verso Costa, società di navigazione radicata a Genova, non può fare a meno di ricordare che Msc, che ha base a Napoli, vanta tuttavia un punto di riferimento importante nel Porto di
Genova, dove ha la flotta più rappresentata. Per la Compagnia tutta italiana il 2021 andrà a concludersi con oltre 4 milioni di passeggeri nel mondo, dei quali un milione e mezzo sono stati contati in Italia e 500 mila nel solo capoluogo ligure. Quindici i porti toccati dalla navi Msc con 521 attracchi, mentre il dato mondiale ne conta 1.675 in 111 porti. “L'Italia è stato il primo Paese al mondo a far ripartire le crociere, con Msc Grandiosa da Genova ad agosto 2020 - dice Leonardo Massa, managing director Msc Crociere - e si conferma anche quest’anno il mercato trainante per la nostra compagnia a livello globale”. E Msc è anche Compagnia da primati; prima in Italia, Europa, Sud America, Sud Africa e Paesi del Golfo, vanta 12 navi operative su una flotta di 19 ma nel 2022 ne avrà 21 grazie a due nuovi transatlantici e, assicurano i vertici Msc, la flotta sarà di nuovo tutta navigante. Curioso sapere che nell’an no in corso le mete più gettonate sono state proprio il nostro Paese e l’Europa in generale, ma le prenotazioni ne indicano pure di alternative come Nord Europa, Emirati Arabi, Caraibi e Arabia Saudita, Paese arabo novità assoluta a livello mondiale.
Dino Frambati