Mercoledì 24 aprile 2024, ore 19:06

Tecnologia

Digitale, l’Italia scala la classifica Ue ma rimane ancora sotto la media

Una buona notizia ma che non deve farci rallentare. L'Italia, infatti, continua a guadagnare terreno nel digitale. Nell'edizione 2022 dell'indice Ue di digitalizzazione dell'economia e della società (Desi) il nostro Paese si colloca al 18esimo posto fra i 27 Stati membri, dal 20esimo dell'edizione precedente. Due anni fa era 25esima. Eppure, nonostante i progressi, anche sulla connettività, la trasformazione digitale in Italia sconta carenze cui è necessario porre rimedio a partire dalla considerazione che oltre la metà dei cittadini italiani non dispone di competenze digitali di base e la percentuale degli specialisti digitali nella forza lavoro è inferiore alla media dell'Ue. Nella sua analisi, la Commissione europea sottolinea che ”l'Italia sta guadagnando terreno e, se si considerano i progressi del suo punteggio Desi negli ultimi cinque anni, sta avanzando a ritmi molto sostenuti”. Puntando anche sul buon uso dei fondi del Pnrr, il nostro Paese potrebbe migliorare ulteriormente le proprie prestazioni, un'evoluzione cruciale per consentire all'intera Ue di conseguire gli obiettivi del decennio digitale per il 2030. Per avanzare, osserva tuttavia l'esecutivo comunitario, ”è assolutamente necessario un deciso cambio di passo nella preparazione dell'Italia in materia di competenze digitali” e specialisti Tic. In fatto di connettività, ”si sono registrati progressi nella diffusione della banda larga e nella realizzazione della rete”, ma ”rimangono alcune carenze nella copertura delle reti ad altissima capacità (compresa la fibra), che è ancora molto indietro rispetto alla media Ue, nonché rispetto all'obiettivo del decennio digitale di una copertura universale entro il 2030”. Luci e ombre nell'offerta di servizi pubblici digitali, in crescita ma ancora lontani dall'obiettivo di disponibilità del 100%, e nella digitalizzazione delle imprese: il 60% delle Pmi ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale e i servizi cloud sono in aumento, ma la diffusione di big data e intelligenza artificiale ”è ancora alquanto limitata”. Il ministro per l’Innovazione e la transizione digitale, Vittorio Colao assicura che ” entro quattro anni, l’Italia sarà tra i Paesi di testa dell'Ue grazie agli investimenti del Pnrr anche se oggi siamo indietro rispetto alla media europea nella dimensione relativa al capitale umano”. C'è ancora molto lavoro da fare nel lungo periodo per aumentare le competenze digitali di tutti:”Abbiamo anche un gap da colmare nella digitalizzazione dei servizi pubblici. Abbiamo gettato fondamenta solide per la digitalizzazione del Paese e ora disponiamo degli strumenti e delle capacità per farlo. Sarà fondamentale continuare sulla strada tracciata per raggiungere questo obiettivo. Alla fine, l'Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere reti ad altissima velocità fisse e mobili in anticipo rispetto agli obiettivi europei”. 
An. Ben.

( 1 agosto 2022 )

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