Ottimizzare l’utilizzo delle risorse, tutelare gli ecosistemi terresti e d’acqua dolce, investire in soluzioni per sensibilizzare e incentivare l’adozione di stili di vita e pratiche sostenibili. E ancora, aumentare la produttività e la capacità di resilienza dei raccolti ai cambiamenti climatici, favorire il turismo sostenibile e le produzioni locali, difendere i piccoli produttori, ridurre eccedenze e sprechi alimentari lungo la filiera, assicurare il lavoro a tutti e una remunerazione equa e promuovere l’uso efficiente e accesso equo alle risorse idriche. Sono gli obiettivi che si pone la rivoluzione della nuova agricoltura sostenibile con l’apporto delle nuove tecnologie e della Intelligenza artificiale. Il massimo risultato con il minimo impiego di acqua e terra. In sostanza. E’ quanto portano avanti le 7.337 startup agrifood censite nel quinquennio tra il 2017 e il 2021 a livello mondiale. Di queste, il 34% (2.527 startup), persegue uno o più degli obiettivi di sviluppo sostenibile inclusi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Food Sustainability della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “Sicurezza alimentare e sostenibilità della filiera agrifood: a che punto siamo?”Sul fronte sostenibilità e tecnologia, la Norvegia risulta al primo posto, seguita da Israele, Nigeria, Polonia. L’Italia si trova al ventitreesimo posto. Molte le start-up sostenibili che hanno raccolto risorse importanti per 6,4 miliardi di dollari, con una media di 7,3 milioni di dollari per azienda. Al primo posto, sul fronte della raccolta di investimenti, sono le startup sostenibili statunitensi, seguite da quelle in Asia, quindi quelle europee. Il finanziamento complessivo ottenuto dalle startup agrifood in Italia è di 16 milioni di dollari, con un capitale medio per startup di 1,6 milioni di dollari. “La crisi alimentare va affrontata azionando molte leve – spiega Raffaella Cagliano, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability - Una risposta fondamentale viene dagli accordi tra Paesi per salvaguardare una fornitura adeguata ed equa di prodotti alimentari, insieme alle politiche di Commissione Europea e governi nazionali per rafforzare sicurezza, resilienza e sostenibilità dei sistemi agroalimentari”. “Di fronte alle sfide epocali ed emergenti del settore, le startup agrifood propongono soluzioni innovative che puntano a migliorare la sicurezza alimentare e favorire la transizione a modelli di produzione e consumo più sostenibili e inclusivi - afferma Paola Garrone, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability -. Le giovani imprese sono le prime a farsi promotrici di tecnologie, servizi e modelli di business innovativi, cogliendo nuove opportunità di mercato. I modelli di business proposti sono essenzialmente orientati alla sostenibilità, per cui diventano il soggetto ideale per osservare da vicino i trend di innovazione e l’introduzione di nuove pratiche di sostenibilità nell’agrifood”.
An. Ben.