Sabato 10 maggio 2025, ore 20:16

Vinitaly

La 57ma edizione chiude con la crescita degli operatori esteri: +7%

Terminata la 57ª edizione di Vinitaly il bilancio appare più che positivo, con 97mila presenze e un’incidenza degli operatori esteri salita al 33% del totale: oltre 32mila, provenienti da più di 130 nazioni, con un incremento del 7% rispetto al 2024. Ad aumentare sono soprattutto i buyer dai primi tre mercati del vino italiano: Stati Uniti (+5%), Germania (+5%) e Regno Unito (+30%), mentre si registra il -20% dalla Cina. In crescita anche gli acquirenti da Francia (+30%), Belgio (+20%), Olanda (+20%), Svizzera (+10%) e Giappone (+10%), stabili gli arrivi da Canada e Brasile.

La più grande fiera del vino e dei distillati conferma dunque l’attrazione internazionale delle produzioni italiane e annuncia un futuro sempre più connesso con i mercati esteri, nonostante i vari sconvolgimenti geopolitici e i dazi voluti da Trump, una scure che proprio sul settore vitivinicolo potrebbe incidere pesantemente. Basta ricordare che il mercato americano per il vino italiano vale 2 miliardi, quasi il 25% dell’export agroalimentare, e che da noi la filiera occupa quasi 900mila addetti. Oltre alle 4mila aziende partecipanti e le associazioni di categoria, non sono mancate anche in questa edizione le istituzioni, con la visita ufficiale, per la prima volta, di due commissari europei, Olivér Várhelyi (Salute) e Christophe Hansen (Agricoltura), che ha annunciato un pacchetto di misure per il vino entro l’autunno 2025 “per sostenere la promozione, la competitività e l’innovazione dei produttori europei”.

“Un segnale forte, in un momento che richiedeva chiarezza, coesione e visione strategica”, ha commentato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, annunciando Vinitaly Usa a Chicago il 5 e 6 ottobre di quest’anno Tra le associazioni di produttori presenti, anche Terra Viva, affiliata Fai-Cisl, che traendo un bilancio positivo dell’edizione non ha nascosto le preoccupazioni: “Davanti ai provvedimenti protezionistici di Trump – ha sottolineato il Presidente Claudio Risso incontrando il ministro Lollobrigida – serve una risposta europea che metta al riparo il nostro sistema agroalimentare, asset strategico per la sicurezza alimentare e la tutela dei territori: mai come ora si è reso necessario un patto di sistema che unisca imprese agricole, istituzioni e parti sociali”. Soddisfazione anche per Coldiretti, specialmente per la presa di posizione del Commissario Várhelyi contro l’ipotesi di etichette allarmistiche sul vino, e per Confagricoltura, che con il presidente Giansanti ha evidenziato però “la necessità che l’Europa trovi una soluzione coesa e si ridefinisca un nuovo piano che impieghi le risorse non utilizzate del Pnrr per sostenere la competitività delle imprese”.

Il comparto vitivinicolo, con oltre 46 miliardi di euro di valore, continua dunque ad essere un punto di forza del made in Italy agroalimentare. L’export di vino italiano è cresciuto negli ultimi dieci anni soprattutto tra i principali Paesi competitor: +60%. Inoltre, l’aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti si è attestato nel 2024 a +5,0% per fermi e frizzanti e +11,2% per gli spumanti rispetto al 2023. La 58ª edizione è in programma dal 12 al 15 aprile 2026.

Rossano Colagrossi

( 11 aprile 2025 )

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